Fifa, vincono i valori dello sport. Ma anche la diplomazia
Il ritiro (last-minute) della mozione palestinese che chiedeva alla Fifa di escludere la federazione israeliana dal massimo consesso calcistico internazionale continua ad essere dibattuto e approfondito. Una vittoria diplomatica, frutto di un impegno di sensibilizzazione che è stato svolto su più fronti.
“Israele è l’unico paese del Medio Oriente in cui calciatori cristiani, musulmani ed ebrei giocano insieme. Nelle squadre di club, ma anche in nazionale” ricordava il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna in un messaggio inviato alcuni giorni prima del voto al presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio. Sottolineando la strumentalità della mozione palestinese, un’iniziativa che ha origini e finalità geopolitiche assai chiare, il presidente UCEI scriveva inoltre che l’idea di boicottare una federazione rappresenta a prescindere una sconfitta per tutti e non certo la strada più adeguata “per promuovere rapporti di amicizia tra le federazioni”.
Un altro riconoscimento per il lavoro svolto dietro le quinte arriva in queste ore dal congresso mondiale del Maccabi (nell’immagine) che si è aperto giovedì scorso in Israele. Inaugurando il congresso il presidente Leo Dan Bensky ha infatti calorosamente ringraziamento il presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello per il contributo offerto in questo senso. Nella delegazione italiana anche due giovani partecipanti al corso di formazione per nuovi leader, Angelo Della Rocca e Andrea Mieli, e la referente educativa della Confederazione Europea Maccabi (e consigliere UCEI) Claudia De Benedetti.
(31 maggio 2015)