Israele – La pericolosa instabilità di Gaza

Le sirene risuonate nelle ultime ore nel Sud di Israele sono l’avvisaglia dell’instabilità crescente nella Striscia di Gaza. Da qui sono partiti i due razzi che mercoledì notte hanno costretto i cittadini di Sdot Negev, Netivot, Ashkelon, a rifugiarsi nei bunker antimissile. Non ci sono stati danni a edifici né feriti, riportano le autorità israeliane che hanno risposto alla violenza di Gaza con un’incursione aerea da parte dell’esercito, che ha colpito alcuni obiettivi militari nella Striscia. “Anche se a sparare la notte scorsa contro Israele sono stati gruppi jihadisti isolati, che attraverso questi attacchi vogliono sfidare Hamas – ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon – noi riteniamo Hamas responsabile per ciò che accade nella Striscia di Gaza e non tollereremo nessun tentativo di colpire i nostri cittadini”. Né Israele né il gruppo terroristico di Hamas, spiega l’analista militare di Yedioth Ahronoth Ron Ben Yishai, vuole che la situazione precipiti; il problema è che Hamas sembra non riuscire più a controllare la Striscia, il suo potere deve fare i conti con l’emergere di fazioni ancor più estremiste, alcune legate al movimento che sta mettendo a ferro e fuoco il Medio Oriente, l’Isis. Una situazione, spiega Ben Yishai, che, nel suo scenario peggiore, rischia di condurre verso un nuovo conflitto. Israele è infatti chiamata a tutelare una parte dei suoi cittadini di fronte a chi ne minaccia la sicurezza. Che sia Hamas o un gruppo di jihadisti che agisce in modo indipendente.

(4 giugno 2015)