consapevolezza…

Nove ragazzi tra gli undici ed i tredici anni della comunità ebraica di Trieste in viaggio in Israele, ieri a Yerushalaim hanno incontrato e dialogato con quattro ragazzi italkim nati in Israele o emigrati da piccoli. Molte le domande e tutte interessanti: si è parlato di lingua madre, cultura di appartenenza, maggioranza e minoranza, sogni in ebraico o in italiano ed affinità con più culture. Completamenti assenti erano alcuni appiattimenti identitari e schematici di un pro e contro Israele, del bianco e nero degli schieramenti e delle separazioni da stadio così forti altrove. Sembra che ci sia speranza per una generazione da crescere ebraicamente in una fluida consapevolezza che l’essere figli di una tradizione unica e millenaria possa significare essere figli di mondi plurimi, in Diaspora come in Eretz HaKodesh.

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino

(19 giugno 2015)