Paulo Sousa, neo tecnico viola: “Israele, esperienza unica”
Basta una parola per farlo sorridere di gusto e scaturire il suo primo abbraccio fiorentino (a parte quelli, scontati, con la dirigenza viola). “Paulo?”. “Sì”. “Behazlachà”.
Behazlachà, termine che in ebraico sta per “buona fortuna” e che a Paulo Sousa, il successore di Montella appena incoronato dai fratelli Della Valle sul trono della Firenze del calcio, ha subito ricordato una delle esperienze che hanno segnato la sua breve ma intensa carriera di allenatore: l’anno trascorso alla guida del Maccabi Tel Aviv, conclusosi con la trionfale vittoria del campionato 2013-2014 (con una pioggia di punti di vantaggio sulla seconda, l’Hapoel Beer Sheva).
Un anno che ha lasciato una forte traccia, come racconta il nuovo tecnico gigliato nel corso dell’affollatissima conferenza stampa convocata ieri all’Artemio Franchi, rispondendo proprio alle domande di Pagine Ebraiche e accogliendo con la formula “Todà rabbà” (“molte grazie”) l’augurio della redazione.
“Mi piace dare molta importanza ai valori umani. Dovunque vada, cerco infatti di capire le persone per essere coinvolto nel quotidiano. È stata una grande esperienza” spiega Sousa ripercorrendo i suoi dodici mesi israeliani. E sono “bellissimi” i traguardi raggiunti a Tel Aviv, la città da cui è partito approfondendo poi la conoscenza di tutto il paese, delle sue sfide, delle sue pulsioni. Un paese che, ha sottolineato Sousa, “vive di calcio”.
E così tanti supporter “doc”, da Tel Aviv, fanno adesso il tifo per lui. A partire dai fondatori del locale viola club “Giancarlo Antognoni”, nato dalla passione di alcuni funzionari dell’ambasciata italiana (tra gli altri l’addetto scientifico Stefano Boccaletti e il tecnico informatico Andrea Nicchi, presidente del club) e che ha adesso tra le sue anime professionisti israeliani travolti dall’insolita passione come Lior Many, già dietista della Fiorentina di Prandelli, o come il reporter di guerra Itai Anghel, diventato “viola” per amor di Roberto Baggio e protagonista di una recente intervista con Pagine Ebraiche.
Proprio Itai vuole rassicurare i tifosi viola: “Paulo Sousa ha giocato nella Juventus, certo non il massimo. Ma è un ottimo allenatore, che in Israele tutti hanno imparato ad apprezzare. Saprà fare bene, sono fiducioso”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(Foto di Donato Mongatti)
(23 giugno 2015)