Gerusalemme…

Forse non tutti sanno che noi italiani di Gerusalemme abbiamo scritto sul nostro passaporto, rilasciato dal Consolato Generale d’Italia, che viviamo nello Stato “ZZZZ” e non in Israele.
Non è questo il luogo per analizzare l’ipocrisia dei motivi politici e diplomatici che sono alla base questa definizione dello stato di Israele come “ZZZZ” nell’aerea di Gerusalemme, però la prossima volta che dovesse venire in visita presso la sede della Comunità Italiana di Gerusalemme in Rechov Hillel un ministro, un sottosegretario, un sindaco o un usciere qualsiasi dello Stato Italiano potremmo provare a fare un esperimento: mostrando loro il nostro Museo di arte italiana, la Sinagoga di Conegliano Veneto e gli arredi e le collezioni di oggetti di Roma, Saluzzo, Mantova, Venezia, Ancona, Livorno, Firenze, Sabbioneta, Cuneo, Mondovì o chissà dove, potremmo dire: “Sono tutti pezzi di storia ebraica italiana giunti a Yerushalaim, capitale dello Stato ‘ZZZZ’ da moltissime città che videro gloriose pagine di storia ebraica ai tempi dei granducati toscani, degli Asburgo-Lorena, degli Austriaci e dello Stato Pontificio, città che da centocinquanta anni sono state occupate ed annesse al regno Sabaudo divenuto Repubblica Italiana con dubbia vittoria dopo il referendum del 1946”. Insomma un italico stato “ZZZZ”. E vedere di nascosto l’effetto che fa.

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino

(3 luglio 2015)