La missione del premier Renzi
“Israele, il nostro futuro”
“Israele è il Paese delle nostre radici, delle radici di tutto il mondo e anche il Paese del nostro futuro”. Con queste parole il Primo ministro italiano Matteo Renzi ha aperto la sua missione diplomatica in Israele. Nel corso di una conferenza dedicata all’innovazione a Tel Aviv, primo appuntamento dell’agenda del Premier, Renzi ha ricordato ai presenti come i legami tra Italia e Israele siano “molto forti, in particolare in politica estera”. A presenziare all’evento, tra le varie personalità del mondo accademico e politico, anche il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. Dopo l’incontro all’università, il programma di Renzi prevede l’incontro a Gerusalemme del primo ministro Benjamin Netanyahu. Sul tavolo, uno dei temi caldi delle ultime settimane: l’accordo sul nucleare iraniano. La stampa nazionale parla della volontà da parte del premier di rassicurare Israele rispetto all’intesa, considerata dal governo di Gerusalemme come un pericolo per la sua sicurezza. Renzi sarà il primo ad incontrare Netanyahu, dopo la firma dell’accordo a Vienna tra il gruppo dei 5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna, Francia e Germania) e Teheran. Il premier andrà anche allo Yad Vashem, il Memoriale della Shoah di Gerusalemme per poi parlare alla Knesset, il parlamento, e incontrare il presidente israeliano Reuven Rivlin. Previsto, inoltre, un incontro a Ramallah con il presidente della Autorità nazionale palestinese Abu Mazen.
E mentre Renzi è impegnato in Israele, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha concluso in queste ore a Gerusalemme la sua missione nel paese. Una visita svolta assieme al presidente Gattegna e incentrata sulla volontà di rafforzare la cooperazione accademica tra i due Stati. Dimostrazione ed esempio di questo impegno, l’annuncio lunedì del riconoscimento della Scuola di formazione dello Yad Vashem di Gerusalemme tra gli enti di formazione accreditati dal Miur.
“L’impegno del nostro Paese e del mio ministero – ha spiegato Giannini – è di proseguire concretamente nella cooperazione con la Scuola di Yad Vashem per la creazione di un network europeo per la formazione sulla Shoah. Si tratta di un progetto cui il Miur sta già lavorando in collaborazione con l’UCEI”. A Gerusalemme, Giannini ha incontrato anche il suo omologo Naftali Bennett, con cui si è confrontata sui diversi sistemi di istruzione in vigore in Italia e Israele. “I ministri hanno convenuto di favorire nuove collaborazioni sia nel settore della scuola, ad esempio in materia di formazione professionale e di istruzione digitale, sia in quello dell’alta formazione. Si è infine parlato dell’insegnamento dell’italiano nelle scuole israeliane, un tema di interesse comune” si legge nel comunicato del Miur diffuso dopo l’incontro con Bennett .
Anche il Technion di Haifa al centro della missione della Giannini, con la partecipazione di diversi rettori di università italiane. A ricevere la delegazione, il presidente Peretz Lavie. Sul tavolo l’idea di incrementare la collaborazione tra l’Italia e Israele, con particolare riferimento ai programmi di scambio di giovani ricercatori e ai programmi comuni di ricerca.
(Nell’immagine il primo ministro Matteo Renzi assieme all’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon e all’ambasciatore italiano a Tel Aviv Francesco Maria Talò)
d.r twitter @dreichelmoked
(21 luglio 2015)