Israele – Continuano gli attentati
Rivlin: “Per riportare la calma
serve il coraggio dei leader”

Schermata 2015-10-13 alle 14.15.39Tre vittime e almeno trenta feriti. È il bilancio di sangue di queste ultime ore in Israele, dove il terrorismo palestinese continua a colpire. Cinque le aggressioni registrate solo nel corso della mattinata, che hanno colpito Gerusalemme e altre località del Paese. Come nei giorni scorsi la tecnica degli attentatori è sempre la stessa, attaccare con coltelli civili, soldati e agenti di polizia. Si tratta, ammettono le autorità israeliane, di azioni difficilmente prevedibili e per questo non vi è ancora un’idea chiara di come agire per contrastarle. Tra gli attacchi più gravi, quello che ha coinvolto un autobus a Gerusalemme: due attentatori sono saliti a bordo e hanno iniziato a colpire i viaggiatori con un coltello e un’arma da fuoco, uccidendo due persone. Secondo le ricostruzioni riportate dalla radio israeliana, uno degli attentatori ha chiuso le porte dell’autobus mentre l’altro aggrediva i passeggeri. Ancora nella Capitale, in rehov Malchi Yisrael, un terrorista ha investito tre persone con la sua macchina, prima di uscire dall’auto e accoltellarne altre tre: poi è stato arrestato.
A fronte del dilagare della violenza, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato in queste ore una riunione straordinaria del gabinetto di sicurezza mentre il presidente di Israele Reuven Rivlin ha invitato la leadership, in particolare quella palestinese, a lavorare per riportare la calma: “in questi giorni abbiamo bisogno di leader da entrambe le parti che non perdano la propria bussola morale, anche durante questa tempesta”. Secondo il presidente per fermare questa onda di violenza servono leader “che non siano motivati dalla paura o che non la incoraggino. Che non si facciano trascinare ma siano loro una guida. Che aumentino la fiducia tra le due parti e non l’ostilità e l’alienazione. Che cerca con coraggio di cooperare, giorno dopo giorno”.
Tra i provvedimenti che sono stati presi da Gerusalemme, intanto, la chiusura del valico di Erez con la Striscia di Gaza, altro fronte aperto degli scontri come testimoniano le violente proteste di circa duecento manifestanti palestinesi al confine con Israele. Al vaglio invece la proposta del ministro di Pubblica sicurezza Gilad Erdan di chiudere temporaneamente i quartieri arabi di Gerusalemme Est e di cambiare la politica legata al porto d’armi per i civili israeliani.

Daniel Reichel

(13 ottobre 2015)