Israele – “Dialogo, occorre una svolta”
La missione di Ban Ki Moon

Schermata 2015-10-20 alle 15.17.12Viaggiava nei pressi della città di Hebron, il cinquantenne israeliano di Kiryat Arba rimasto vittima nelle scorse ore del lancio di sassi da parte di dimostranti palestinesi. L’uomo dopo che una sassaiola aveva colpito la sua auto si era accostato al lato della strada e mentre stava ispezionando i danni è stato investito e ucciso da un veicolo guidato da un palestinese. Secondo i media israeliani, non è chiaro se si tratti di un attentato o di un incidente. Dopo essere inizialmente scappato, il guidatore si è costituito alla polizia palestinese che a sua volta ha consegnato l’uomo alle autorità israeliane. Secondo Canale 1, rivoltosi palestinesi hanno lanciato sassi contro le forze dell’ordine e i medici intervenuti per salvare la vittima dell’accaduto. A Gerusalemme intanto la polizia israeliana ha annunciato imminenti arresti nella zona Est della città contro i responsabili del lancio di massi e molotov nelle recenti manifestazioni di protesta. Sarebbero “centinaia” le persone individuate dalla autorità israeliane. “Nelle scorse due settimane siamo riusciti a riportare la calma sul Monte del Tempio in parte grazie all’allontanamento di chi istigava la violenza”, ha dichiarato il capo della polizia israeliana Bentzi Sau a Ynet, affermando inoltre che la diminuzione degli scontri è stata possibile grazie “all’impegno a dialogare con la leadership e le comunità locali”. Chi vuole riportare il dialogo tra le parti, ovvero tra i vertici israeliani e palestinesi, è il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon che ha annunciato a sorpresa una “visita urgente” in queste ore in Medio Oriente per incontrare il Primo ministro Benjamin Netayahu e il leader dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. In un video diffuso prima della sua partenza Ban si rivolge a entrambi le parti e dichiara di voler trovare un compromesso politico per fermare l’ondata di violenza. Il segretario Onu chiede poi ai giovani palestinesi di abbandonare le armi: “Sono costernato, come dovremmo esserlo tutti, quando vedo giovani, bambini, raccogliere le armi e cercare di uccidere.Voglio essere chiaro: la violenza può solo minare le legittime aspirazioni dei palestinesi per uno Stato e il desiderio degli israeliani di sicurezza”. Ban ha dichiarato di capire le preoccupazioni degli israeliani, “Quando i bambini hanno paura di andare a scuola, quando chiunque in strada è una potenziale vittima, la sicurezza diventa giustamente la vostra priorità immediata. Ma muri, posti di blocco, risposte dure da parte delle forze di sicurezza e la demolizione delle case non aiutano la pace e la sicurezza che desiderate e che avete diritto ad avere”. Ban è poi tornato sul tema degli insediamenti, affermando che sono un ostacolo alla pace e rivolgendosi ancora ai palestinesi ha dichiarato di “capire le vostre frustrazione. So che le vostre speranze per la pace sono state affossate innumerevoli volte. Siete arrabbiati con l’occupazione continua e per l’espansione degli insediamenti. Molti di voi sono delusi dai propri leader e da noi, la comunità internazionale, a causa della nostra incapacità di porre fine a questa occupazione”. Ma, ha concluso, bisogna usare “una voce pacifica per il cambiamento”: “in questo momento difficile dobbiamo dire, quando è troppo è troppo”. L’incontro con il Premier Benjamin Netanyahu concluderà la prima giornata di Ban Ki-moon in Medio Oriente mentre domani è prevista la visita al leader palestinese Abu Mazen.

Daniel Reichel

(20 ottobre 2015)