Un sorriso contro la tensione
“Ti prego, ti prego continua a scherzare, altrimenti andremo fuori di testa”. “Abbiamo più che mai bisogno di ridere”. “Mantenere il senso dell’umorismo equivale a mantenere il senso delle proporzioni”. Sono solo alcuni dei commenti comparsi sulla pagina Facebook del comico texano Benji Lovitt, che oggi vive a Tel Aviv e ha fatto delle risate per stemperare i momenti di tensione nel paese un suo cavallo di battaglia. Il grande seguito che ha ottenuto è parte di una reazione sempre più diffusa in questi giorni, in particolare sui social network, all’ondata di violenze cominciata in Israele ai primi di ottobre e alla paura dovuta al ripetersi degli attentati terroristici. Decine di fotografie, video, testi e vignette canzonatori, satirici, a volte quasi dissacranti popolano dunque il web, portando una dimensione di normalità e di leggerezza nella vita degli israeliani.
Il maggior numero di spunti proviene dalla necessità di autodifendersi dagli attacchi terroristici, in particolare dai frequentissimi attacchi con coltelli, che ha portato nelle ultime settimane all’aumento esponenziale di richieste di porto d’armi nonché a una carenza di scorte di spray al peperoncino in tutto Israele. Ma oltre a questi metodi, per così dire, tradizionali, in una vignetta pubblicata dal noto programma televisivo satirico Eretz Nehderet, si suggerisce anche l’utilizzo di ombrelli, strani oggetti utilizzati nelle arti marziali, o anche, perché no, gli onnipresenti bastoni per i selfie. Per non parlare di chi si fa immortalare su un autobus con un mattarello nella borsetta, o sulla porta di casa con in mano oggetti il cui luogo d’elezione sarebbe normalmente la toilette, scrivendo come didascalia: “Surreale quello che le persone si portano dietro quando escono”. Ma si trascende anche nel mondo della pura fantasia, e chi ha una certa familiarità con i cartoni animati giapponesi riconoscerà nel video pubblicato dal sito satirico Hatzinor, che come molti altri propone tutorial su tecniche di autodifesa, invece che una mossa di krav magà, un’inconfondibile onda energetica, dorata e potente, uscire dalle mani di uno degli istruttori.
Una necessità, quella di premunirsi contro possibili attacchi, che ha naturalmente influito anche sulla moda. E così spuntano fotografie di giubbotti antiproiettile con appiccicato sopra il logo di una delle più conosciute catene di abbigliamento israeliane, ma anche di un elegante zainetto che è in realtà un Iron dome, il sistema d’intercettazione dei razzi operativo nel paese, in un pratico formato portatile.
I blog sono poi come sempre terreno fertile per la satira. Sul suo ad esempio Lovitt ha immaginato l’agenda di un palestinese che avesse aderito alla “giornata della rabbia” indetta da Hamas la settimana scorsa. Tra i tanti impegni compaiono “Fare una doccia gelida e odiare il mondo” intorno alle 7 di mattina, “convincere i giornalisti esteri che Israele è colpevole dell’omicidio di Kennedy”, “bucare gli pneumatici del vicino”, ma anche “fare una siesta” per un paio d’ore dopo pranzo, chiaramente.
In quanto cittadino israeliano senza tuttavia aver fatto esperienza nell’esercito, Lovitt ha affermato di sentire che il miglior modo in cui può servire il suo paese d’adozione è “tirare su il morale di quelli che ce l’hanno a terra”. Il suo compito come comico, ha dunque concluso, è quello di “portare un sorriso sui volti delle persone, e magari esprimere anche ciò che tutti noi stiamo pensando”.
Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked
(21 ottobre 2015)