Israele – Il portavoce di Bibi è gia un caso
Offese a Obama, Kerry e Rivlin

ran baratzObama è un “moderno antisemita” mentre Kerry è “un comico da cabaret” con un’intelligenza inferiore a un bambino di dodici anni. A postare questi commenti su Facebook qualche mese fa è stato Ran Baratz, fresco di nomina a portavoce del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Una scelta che, alla luce di questi attacchi, ha ricevuto dure critiche in Israele e una presa di posizione ufficiale della Casa Bianca: “Ci aspettiamo da ogni Paese, e specialmente dai nostri alleati più stretti – ha affermato John Kirby, portavoce del Dipartimento di Stato Usa – di parlare con rispetto e onestà dei rappresentanti degli Stati Uniti”. Il caso è di fatto esploso nelle mani di Netanyahu – che ha preso le distanze dal suo nuovo portavoce, confermandone però la nomina – nel momento peggiore possibile: lunedì prossimo, infatti, è previsto il suo incontro a Washington con il presidente Usa Barack Obama. Un appuntamento già carico di tensioni viste le fratture createsi negli scorsi mesi tra i due leader, in particolare sulla questione legata all’accordo iraniano, fortemente criticato dal Premier israeliano. Una critica condivisa dal suo nuovo portavoce, Baratz – quarantaduenne, ricercatore in filosofia e fondatore di Mida, sito di informazione con posizioni considerate vicine alla destra più radicale d’Israele – che è arrivato ad accusare il presidente Obama di antisemitismo: “Questo è il volto del moderno antisemitismo in una nazione occidentale – scriveva Baratz riferendosi alle critiche di Obama alla decisione di Netanyahu di parlare al Congresso Usa per contrastare l’accordo iraniano – E ovviamente arriva con un grande accordo di tolleranza e comprensione per l’antisemitismo islamico. Una tolleranza e comprensione così grandi che (Obama) è pronto a dargli (all’Iran) la bomba atomica”. Prima di questo post, un altro ha attirato l’attenzione dei media israeliani, quello datato 18 ottobre 2014: il neoportavoce di Netanyahu scriveva di essere stato presente a un discorso di Kerry, sostenendo che il segretario Usa avesse fatto un parallelismo tra Israele e l’Isis. “Dopo il suo incarico da segretario di Stato, si è assicurato una redditizia carriera da comico da cabaret in uno dei club di Kansas City, Mosul o nella prigione di Holot”.
Affermazioni che hanno fatto infuriare Kerry, che ha telefonato direttamente a Netanyahu. Dal colloquio, stando a fonti americane, sembrava che emergere la volontà del Premier israeliano di ripensare la nomina di Baratz. Nelle scorse ore invece Netanyahu, che ha definito le parole del suo portavoce inaccettabili, ha però di fatto confermato la sua scelta, affermando sulla sua pagina twitter che non vuole riconsiderare la nomina ma “che si occuperà della questione di ritorno da Washington”. “Sta dando un messaggio molto negativo al mondo – la dura critica dell’analista politico Mitchell Barack, riportata dal sito di informazione ebraico Forward – ovvero ‘non mi importa della diplomazia, ho un governo di destra, ho una politica di destra e voglio inviare persone che risultano offensive’”.
A imbarazzare Netanyahu anche un post molto più recente di Baratz, con un attacco diretto al Presidente di Israele Reuven Rivlin, definito come una figura “talmente marginale” che nemmeno l’Isis lo rapirebbe. L’entourage di Rivlin ha sottolineato la gravità di queste parole, in particolare perché arrivano da una figura che dovrebbe rappresentare lo Stato ebraico. Il neoportavoce si è scusato sia per le affermazioni contro Obama e Kerry sia per quelle su Rivlin.

Daniel Reichel

(6 novembre 2015)