Obama-Bibi, ‎faccia a faccia

Netanyahu obama israelRiportare la calma in Cisgiordania. Sarà uno dei temi sul tavolo dell’atteso incontro di domani a Washington tra il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Secondo quanto riportano i media israeliani, Netanyahu si presenterà lunedì alla Casa Bianca con un pacchetto di proposte, concordate con i vertici militari di Tsahal e con lo Shin Bet (il servizio di intelligence interno), per cercare di ridurre le tensioni tra israeliani e palestinesi in particolare nella West Bank. Proprio lì dove nelle ultime ore il terrorismo palestinese ha colpito nuovamente: prima un attentatore ventiduenne si è lanciato con la sua macchina contro un gruppo di israeliani nei pressi dell’incrocio di Tapuach, a nord di Gerusalemme, ferendo quattro persone – di cui due ricoverate in gravi condizioni -; poi, a Beitar Illit a sud della Capitale, una donna palestinese ha accoltellato una guardia di sicurezza israeliana di vent’anni. Ultimi episodi di un’ondata di violenza esplosa oramai diverse settimane fa. Per cercare di arginare questa situazione, Netanyahu ha preparato un pacchetto di proposte da presentare al presidente Usa Obama, tra cui la rimozione di alcuni checkpoint in Cisgiordania così come la sospensione delle restrizioni legate alla libertà di movimento dei palestinesi. Secondo fonti israeliane, ‎l’iniziativa del governo di Gerusalemme sarà diretta anche a un miglioramento dell’economia palestinese attraverso l’approvazione della costruzione di infrastrutture all’interno della West Bank.
L’incontro tra Netanyahu e Obama arriva dopo mesi di tensione, legat‎e soprattutto all’accordo iraniano. Nel suo ultimo viaggio a Washington, il Premier israeliano aveva parlato dagli scranni del Campidoglio per chiedere al Congresso americano di contrastare l’accordo siglato dalla Casa Bianca con l’Iran sul nucleare. Una mossa che aveva profondamente irritato la presidenza Usa, portando, sottolineavano gli analisti, i rapporti tra i due storici alleati a una fase di tensione senza precedenti. L’incontro di domani vorrebbe essere un tentativo di voltare pagina: Netanyahu chiederà, scrive Barak Ravid di Haaretz, di siglare un nuovo accordo decennale sulla difesa, incluse delle compensazioni per Israele in virtù dell’accordo firmato con Teheran, regime che continua a minacciare la sicurezza dello Stato ebraico. Obama, per parte sua, non sembra intenzionato a rivedere il piano di aiuti stanziato in favore di Israele e ha espresso perplessità anche sulla possibilità che vi sia un’effettiva riapertura dei negoziati con i palestinesi nel corso del suo mandato, che finirà nella primavera 2016. Secondo Rob Malley, consulente di Obama per il Medio Oriente, il presidente Usa si aspetta da Netanyahu delle decisioni significative per “lasciare aperta la porta per la soluzione dei due Stati”. “Da tempo diciamo di volere da entrambe le parti una dimostrazione di impegno nei confronti della soluzione dei due Stati. Ci aspettiamo che facciano dei passi in questa direzione” ha dichiarato Malley.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(8 novembre 2015)