Israele – “Basta giustificare il terrorismo,
l’Onu fermi l’odio palestinese”
“Invece di sprecare il vostro tempo cercando di razionalizzare il terrorismo palestinese, le Nazioni Unite dovrebbero confrontarsi con l’Autorità nazionale palestinese per sradicare l’incitamento”. È arrivata immediata la risposta di Israele, tramite il suo ambasciatore all’Onu Danny Danon, al Segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon che in un recente intervento ha affermato che i recenti attacchi palestinesi contro gli israeliani sono il frutto di “quasi cinque decenni di occupazione israeliana”. Per il segretario Onu, la violenza palestinese – un esempio, l’episodio della scorsa notte nella West Bank in cui due terroristi si sono lanciati con i propri veicoli contro alcuni soldati israeliani e sono stati neutralizzati – è il “risultato di paura, umiliazione, frustrazione e sfiducia”. L’attuale situazione, continua Ban Ki-Moon nel messaggio inviato a Jakarta per una conferenza dell’Onu sui diritti del popolo palestinese e la situazione a Gerusalemme, è stato alimentata “dalle ferite di decenni di sanguinoso conflitto e a cui servirà molto tempo per guarire. I palestinesi, in particolare i giovani, sono stanchi di promesse non mantenute e non vedono una luce alla fine del tunnel”. “Non si può in nessun modo giustificare il terrorismo”, la risposta dell’ambasciatore Danon, che ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire contro l’istigazione alla violenza dei vertici palestinesi, “che permea nel loro sistema educativo e in tutta la rete sociale”. Sul punto Ban Ki-Moon è intervenuto, facendo un appello alla leadership di Ramallah perché fermi “urgentemente l’incitamento”. Inqualificabili poi le accuse mosse nel corso della conferenza da Shawan Jabarin, direttore generale di un’organizzazione per i diritti palestinesi, che è arrivato a parlare di pulizia etnica israeliana a Gerusalemme.
(16 dicembre 2015)