Israele-Brasile, gelo diplomatico

dani dayanIl governo israeliano userà tutti i canali a sua disposizione per far sì che Dani Dayan venga confermato ambasciatore in Brasile. A dichiararlo, nel corso della riunione di inizio settimana a Gerusalemme dell’esecutivo, il viceministro degli Esteri Tzipi Hotovely. Nessun altro nome verrà presentato a Brasilia, ha dichiarato Hotovely, scegliendo dunque la strada dello scontro con il governo brasiliano. Dall’altra parte dell’oceano il nome di Dayan, noto come uno dei leader del movimento che rappresenta gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, non piace. Il presidente brasiliano Dilma Rousseff l’aveva fatto sapere a Gerusalemme sin dall’inizio ma il Premier Benjamin Netanyahu auspicava in una risoluzione pacifica della questione. Invece, dal giorno della nomina (in agosto) di Dayan ad ambasciatore, la Rousseff si è trincerata dietro al silenzio, optando per non dare nessuna risposta in merito all’accreditamento dell’ambasciatore indicato da Gerusalemme. Secondo Brasilia – e i movimenti di sinistra (sia israeliani che brasiliani) che si sono mobilitati contro la nomina – accettare Dayan significherebbe approvare indirettamente la politica degli insediamenti israeliani. “Lo Stato di Israele non accetterà il rifiuto di un ambasciatore per ragioni ideologiche e useremo i mezzi diplomatici per ribadirlo nel modo più chiaro possibile”, ha dichiarato Hotovely. Poche ore prima queste dichiarazioni a parlare, dopo un lungo silenzio, era stato lo stesso Dayan, invitando il governo a rispondere con forza al rifiuto del Brasile. Il rischio, ha affermato nell’intervista Dayan, è che la decisione di Rouseff diventi un precedente e anche altri Stati decidano di classificare come inadatti a rappresentare Israele persone che provengono dagli insediamenti.

d.r.

(28 dicembre 2015)