Einstein e le onde gravitazionali
l’orgoglio di Gerusalemme
“Un giorno speciale, un giorno di festa”.
L’emozione della comunità scientifica per la scoperta delle onde gravitazionali teorizzate un secolo fa da Albert Einstein raggiunge anche Gerusalemme, dove il grande scienziato tedesco ha lasciato in dono all’Università ebraica (di cui è stato tra i fondatori) il suo carteggio personale e i diritti intellettuali relativi, così come il permesso di usare la propria immagine per fini divulgativi.
“Se fosse con noi, Einstein sarebbe felice e orgoglioso di scoprire come scienziati a Gerusalemme e in tutto il mondo continuino la sua missione” ha rilevato il fisico israeliano Barak Kol nel corso di una conferenza stampa. Nella stessa occasione il curatore del monumentale archivio Einstein custodito dall’ateneo, Roni Grosz, ha mostrato ai fotografi due manoscritti originali. In uno si enuncia la teoria della relatività, nell’altro lo scienziato predice l’esistenza delle famose onde. “Einstein ha ci ha lasciato queste intuizioni, scritte a mano su carta. All’umanità c’è voluto un secolo per sviluppare gli strumenti adeguati per trovare una conferma a tutto ciò” ha osservato Grosz. Per il curatore l’annuncio dato ieri a Washington costituisce un “momento commovente” e “un sorriso dal cielo”.
Una emozione condivisa dall’addetto scientifico dell’ambasciata italiana a Tel Aviv, Stefano Boccaletti, che a Pagine Ebraiche spiega: “La straordinaria scoperta di ieri ha un valore aggiunto. Ed è quello rappresentato da tanti ‘orgogli’ che si incontrano. L’orgoglio ebraico e di Israele per la figura di Einstein. L’orgoglio degli Stati Uniti, perché è a Washington e in Louisiana che è stata captata l’onda. L’orgoglio dell’Italia, perché è a Pisa che la scintilla è stata accesa. L’orgoglio di tutti quei popoli, e sono molti, che possono vantare dei propri rappresentanti tra coloro che hanno partecipato a questo impegno. La scienza travalica i confini, unendoci oltre ogni appartenenza. Un messaggio davvero positivo e prezioso”.
Oltre a ciò, a pesare è soprattutto il valore intrinseco della scoperta. Si avvicina infatti il sogno dei fisici di unificare le quattro grandi forze (di gravità; nucleare debole; elettromagnetica; nucleare forte) in unico modello. “Finora si era pensato che le onde fossero soltanto elettromagnetiche. Il fatto che anche la gravità dia luogo a fenomeni ondulatori spazio-temporali – afferma Boccaletti – costituisce il primo importantissimo passo in questo senso”.
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(12 febbraio 2016)