memoria e futuro – Raccontare l’Italia
Aperta da pochi giorni a Roma, nella Gipsoteca del Vittoriano, la mostra “Le scuole raccontano l’Italia. Memoria e futuro dell’Istruzione” è nata da un progetto dell’archivio storico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Un lavoro immenso, che ha permesso di mappare e censire l’equivalente di 35 chilometri lineari di documenti, che sono stati analizzati, selezionati e catalogati. Una prima parte della documentazione è già esposta, a chiara riprova di quanto sia fondamentale per la memoria nazionale la storia della scuola, mentre i materiali storici, quelli di maggior pregio, entreranno a far parte di una mostra permanente che avrà sede presso il Ministero, e il resto della documentazione materiale sarà archiviata, sempre al Miur. “Nella sede del Ministero – ha sottolineato il Ministro Giannini – sarà costituito il primo centro italiano di documentazione sulla storia della nostra scuola. Godiamo di un patrimonio unico e importante, che vogliamo valorizzare in questa occasione. Il progetto prevede anche l’istituzione di una piattaforma digitale che possa valorizzare e far conoscere anche quello di altre istituzioni come Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa) e Invalsi (Istituto Nazionale per la Valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione)”.
Il primo percorso espositivo sarà visitabile fino agli ultimi giorni di marzo ed è composto da moltissimi documenti originali, che comprendono antiche nomine, fascicoli del personale e materiali provenienti dalle Teche Rai e dall’Istituto Luce, e dalla Cineteca Didattica Educativa del ministero (istituita da Bottai, vi lavorarono anche Rossellini e Lattuada). È un racconto non solo della scuola ma della storia del Paese, a partire dalla nascita del Regno d’Italia, quando furono immediatamente varati leggi e regolamenti sull’Istruzione Superiore. Non manca lo spazio dedicato ai musei scientifici e didattici scolastici, insieme a oggetti storici provenienti dalle scuole, dalla fine dell’800 ai giorni nostri.
Agli inizi era soprattutto una lotta continua contro povertà e analfabetismo, lungo una strada che, come sottolineato dal curatore della mostra Marco Pizzo, ha raggiunto tappe importanti. I pannelli di grafici Istat mostrano per esempio i risultati raggiungi sulla strada della parificazione di femmine e maschi nell’accesso all’istruzione, con un’impennata delle donne dal Duemila.
All’inaugurazione il ministro Giannini ha sottolineato come si parli tanto della diminuzione delle iscrizioni, ma sia invece necessario tenere conto di quanto sia stato lungo il tasso di crescita: “Il boom si è avuto negli anni ’70, ma era l’esplosione dell’intera società. Il delta dell’istruzione si allarga e si approfondisce l’idea di scuola come patrimonio di conoscenza”.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(26 febbraio 2016)