Netanyahu: “La tregua in Siria garantisca
anche la sicurezza d’Israele”

Schermata 2016-02-28 alle 14.40.22Non si è fatto in tempo ad annunciare il cessate il fuoco in Siria, tra le forze dei ribelli e il regime di Assad, che già arrivano notizie di violazioni e di una ripresa delle armi. In questa situazione incandescente, con un paese da anni allo stremo a causa della guerra civile, e mentre le forze internazionali cercano di mettersi d’accordo anche Israele vuole le sue tutele. “Accogliamo con favore la decisione di una tregua, prima di tutto per questioni umanitarie: tutti ciò che possa fermare questa carneficina è importante. – ha dichiarato il Premier israeliano Benjamin Netanyahu mettendo poi un punto fondamentale per Gerusalemme – È importante che una cosa sia chiara: qualsiasi accordo deve includere la fine dell’aggressione iraniana contro Israele attraverso il territorio siriano”.
Più volte in passato è emersa la presenza di ufficiali militari iraniani nelle alture del Golan siriano e che, secondo fonti di intelligence riportate dai media israeliani, operavano nei pressi del confine progettando possibili aggressioni contro Israele. Il regime di Teheran da tempo, come più volte denunciato da Gerusalemme, fornisce armi ai terroristi di Hezbollah, organizzazione con base nel Libano del Sud e che nell’attuale guerra siriana combatte al fianco del dittatore Assad. Hezbollah ha come obiettivo la distruzione di Israele e le armi iraniane servono allo scopo. L’aviazione di Tsahal ha più volte colpito in territorio siriano proprio per evitare che i rifornimenti finanziati dal regime degli Ayatollah arrivassero nelle mani dei terroristi Hezbollah. Non accetteremo che questa situazione continui, ha dichiarato Netanyahu, e non permetteremo la costituzione di un fronte terroristico contro lo Stato ebraico. “Queste sono le linee rosse che abbiamo marcato sin dall’inizio e rimarranno tali anche in futuro”.

(28 febbraio 2016)