rassegna stampa 11 – 17 marzo
università, minacce ai docenti, antisemitismo
“Per motivi diversi, ma sempre in nome di un odio ideologico, ci sono numerosi docenti minacciati e aggrediti nella logica dei cento contro uno e del proporre come soluzione per chi dissente il silenzio, le accuse astiose, i fanatismi aggressivi di chi è armato di parole (per ora)”. Giulio Meotti, sul Foglio (17 marzo) racconta le storie di alcuni di questi docenti, che vivono sotto scorta, le cui auto sono prese a sassate, o che da anni sono vittime di minacce continue. Non è solo Angelo Panebianco, la cui storia è stata molto raccontata negli scorsi giorni dai giornali, sono diversi i docenti la cui libertà di espressione e di insegnamento sono garantite dagli agenti, per i motivi più svariati: le accuse vanno da “guerrafondaio” a “sionista”, in un campionario di soprusi e accuse spesso infondate.
Antisemitismo e università. È l’ex arcivescono di Canterbury, Rowan Williams, attualmente direttore del Magdalene College di Cambridge, a dare l’allerta per la crescente ondata di antisemitismo dei campus del Regno Unito, che ha già coinvolto un cospicuo numero di università, tra cui Oxford, Cambridge, la London School of Economics e York. In una lettera a uno studente – vittima di tali aggressioni – Williams non solo si dice “molto scioccato” per fatti che “non sembrano essere inusuali, purtroppo”, ma aggiunge: “Chiunque sia preoccupato (come io sono) per l’islamofobia sia qui che altrove deve essere scrupolosamente attento al rischio posto dalla ricerca di un capro espiatorio e della demonizzazione di altre comunità religiose, e in particolar modo gli ebrei. E chiunque abbia anche un minimo senso della storia dovrebbe essere in grado di sentire l’eco della bigotteria passata e della violenza contro gli ebrei in Europa”. (Sunday Times, 13 marzo)
Università islamica. Nonostante il diniego del municipio di Lecce che si è opposto al primo progetto di Giampiero Khaled Paladini, proseguono i passi preparatori alla fondazione dell’Università Islamica. E nonostante lo stesso imam di Lecce, Saiffeddine Maaroufi, si opponga, Paladini ha presentato un nuovo progetto preliminare all’ufficio tecnico comunale, mentre la Fondazione Università Islamica staprogrammando le prime lezioni nella sede cittadina. (Gazzetta del Mezzogiorno, 11 marzo)
Erasmus a Teheran. Semre in ambito universitario, ma in chiave positiva è l’esperienza di Valentina Simeone, studentessa cagliaritana che, prima europea, ha fatto l’Erasmus in Iran. Nonostante un inizio traumatico – sono parole sue – e una quotidianità tutta da imparare, la sua esperienza è stata positiva: “un continuo confronto tra usanze, consuetudini, ambizioni e reciproche confidenze, con la testa protesa al futuro”. (La Stampa, 15 marzo)
Auschwitz, per davvero. Grande copertura mediatica e attenzione continua ha avuto il viaggio che nei giorni scorsi ha portato Francesco Guccini ad Auschwitz, a più di cinquant’anni dalla pubblicazione della sua omonima canzone. Nonostante un incidente all’arrivo ha deciso di continuare il viaggio idealmente intrapreso mezzo secolo addietro, cantando la famosissima canzone che racconta di un “bambino ne vento”. Dalle tante riprese effettuate durante il suo viaggio, in compagnia di alcune centinaia di studenti, verrà trato un documentario, e dopo i giorni pieni ed emozionanti Guccini, si sente di passare un solo insegnamento ai ragazzini che sono stati suoi compagni di viaggio: “Evitate i regiudizi”.
L’insegnante migliore. “Non ho avuto una vera infanzia e invece vorrei che i nostri figli, che tutti i bambini del mondo, potessero ridere, giocare, imparare a concicere in un clima sereno. Sono diventata insegnante per crescere una generazione che sappia vivere in pace”. Hanan Al Hroub, maestra elementare nel campo profughi palestinese di Betlemme, ha vinto il Global Teacher Prize, indetto dalla Varkey Foundation. Ai suoi studenti insegna che solo loro, il futuro dell’umanità, e che le loro armi devono essere l’educazione e l’istruzione, le uniche con cui è possibile cambiare il mondo, e farlo diventare un luogo più giusto e pacifico.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(18 marzo 2016)