Trump parla all’Aipac e convince
“Parlo qui davanti a voi come vero amico e da sempre sostenitore di Israele. Sono un nuovo arrivato nella politica ma non tra chi sostiene lo Stato ebraico”. Così Donald Trump, candidato più quotato a rappresentare i repubblicani nella corsa alla Casa Bianca, ha esordito parlando al pubblico dell’Aipac, l’organizzazione impegnata nel sostenere Israele e che ogni anno organizza a Washington una conferenza internazionale per difendere e discutere la situazione dello Stato ebraico. Trump ha ricevuto molti applausi nel corso del suo intervento – questa volta il magnate di New York aveva preparato un discorso e non è andato a braccio come fa di solito -; una vera standing ovation è arrivata quando ha definito una “catastrofe” l’accordo sul nucleare iraniano, siglato dal presidente Usa Barack Obama con Teheran e fortemente osteggiato dall’Aipac. “Io sono uno che sa fare accordi, e lasciatemi dire una cosa, questo accordo (quello iraniano) è catastrofico per l’America, per Israele e per l’intero Medio Oriente”. Nel suo discorso Trump ha attaccato direttamente il presidente Obama, affermando che fortunatamente manca solo un anno alla fine del suo incarico, e definendolo come “probabilmente la cosa peggiore mai capitata a Israele”. Parole che hanno ottenuto il plauso di una parte del pubblico, non della presidente dell’Aipac Lillian Pinkus, che nelle scorse ore ha letto un messaggio in cui ha condannato gli attacchi personali a Obama da parte del candidato repubblicano. “Diciamo in modo inequivocabile che non tolleriamo attacchi ad personam e riteniamo una grande offesa quelli mossi contro il presidente degli Stati Uniti d’America dal nostro palco”, ha dichiarato la presidente dell’Aipac con voce emozionata. “Anche se possiamo avere opinioni politiche differenti, abbiamo un profondo rispetto per l’ufficio del presidente e per il nostro presidente, Barack Obama”, ha sottolineato la Pinkus. “La scorsa sera (dopo il discorso di Trump) ci sono state persone della famiglia dell’Aipac che si sono sentite profondamente ferite. E di questo siamo molto dispiaciuti. Siamo delusi dal fatto che così tante persone abbiano applaudito un sentimento che né approviamo né tolleriamo”.
Trump in ogni caso, secondo tutti i commentatori, ha conquistato il pubblico dell’Aipac. Tra i punti toccati dal candidato repubblicano, al momento ampiamente in testa per numero di delegati ottenuti nelle primarie di partito, i negoziati tra israeliani e palestinesi. “Sappiamo che Israele è disposto a trattare. Ha cercato per anni di sedersi al tavolo dei negoziati senza precondizioni”, ha dichiarato Trump spiegando che è stato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas a rifiutare la pace. “Quando sarò presidente – ha continuato – i giorni in cui Israele è trattato come un cittadino di seconda classe finiranno.”
d.r.
(22 marzo 2016)