La lista del Gran Rabbinato
“Ecco chi può convertire”
La richiesta di trasparenza è arrivata da più ambienti coinvolgendo singoli cittadini, associazioni, rappresentanze di categoria.
Chi è autorizzato a certificare i processi di conversione all’ebraismo nella Diaspora? Chi può verificare l’identità ebraica dei singoli richiedenti? La risposta in una lista stilata dal Gran Rabbinato d’Israele in cui sono indicati 150 Maestri, rabbini capo e/o presidenti di tribunali rabbinici, attivi in 19 paesi, cui sarebbe accordata piena fiducia nell’esecuzione di tale pratica.
Diffusa da Itim, associazione che si propone di assistere i cittadini in diverse questioni burocratiche, la lista degli “accettabili” (così vengono definiti) è stata pubblicata da tutta la stampa israeliana che conta ed è oggetto, in queste ore, di un’attenta analisi da parte degli addetti ai lavori. Alcuni punti risultano infatti lacunosi e controversi: in primis vi è la necessità di depennare dall’elenco alcuni Maestri che nel frattempo sono venuti a mancare. O ancora, fa discutere la presenza di un paio di rabbini americani che, in passato, sono stati al centro di alcuni scandali.
Molto chiara invece la situazione in Italia, dove il Gran Rabbinato individua come referenti quattro Maestri: il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib, il presidente emerito dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia Giuseppe Laras e il rav Gad Eldad, che è israeliano e che opera sia nel tribunale romano che in quello milanese.
L’attuale presidente Ari, rav Giuseppe Momigliano, parla di “segnale importante, di cui tener conto”. Poco più di tre anni fa, infatti, molte voci critiche si levarono nel rabbinato italiano per l’intenzione manifestata dell’allora rabbino capo sefardita d’Israele Shlomo Amar di riconoscere unicamente le conversioni praticate nei tribunali di Roma e Milano e di riservarsi il diritto di verificare ogni caso distintamente in relazione all’attività del tribunale del Centro-Nord Italia presieduto dal rav Laras.
“Oggi la situazione appare diversa. Ed è, a mio avviso, un fatto rilevante per tutta la categoria” afferma rav Momigliano.
a.s twitter @asmulevichmoked
(21 aprile 2016)