Diario di un soldato
Rinascere
Addormentarsi in lutto per risvegliarsi in festa.
Come quel giovane, cresciuto troppo in fretta, morto e rinato in una sola notte.
Come quel gattino diventato leone, il fucile greve sulle spalle esili, l’elmo troppo pesante per un cuore così leggero.
E non c’è spazio per la paura, un’intera nazione deve continuare a vivere e sognare, a clacsonare ferocemente e parcheggiare in seconda fila.
La lacrima dimenticata in un sorriso, in un solo giorno, una sola notte.
Spegnere la luce e fare pace.
Addormentarsi e risvegliarsi in un posto migliore, in un mondo più buono.
Quando il verde militare sfuma in verde speranza.
Dove il sangue versato tramuta in vino con cui brindare.
E le candele si accendono solo prima del giorno sabbatico, per dividere il sacro dal profano.
Addormentarsi e risvegliarsi nello Stato che innalza fiera la sua bandiera, abbassa appena le armi, omaggia i caduti e celebra i vivi.
Morire per rinascere, è un passaggio necessario, qui.
Morire per rinascere vittoriosi.
Morire per rinascere più forti e consapevoli.
Morire per rinascere liberi.
O forse, morire per rinascere.
Rinascere e basta.
Yom Hazikaron/Yom Hazmaut 2016
David Zebuloni
(13 maggio 2016)