premio scopus – “La cultura per la Nazione”
Il gran rabbino di Francia Haim Korsia è stato insignito del Prix Scopus 2016, il massimo riconoscimento delle associazioni Amici dell’Università Ebraica di Gerusalemme in tutto il mondo. Attribuito ogni anno a una personalità impegnata in un’azione educativa, culturale o sociale che abbia lasciato un segno nella società, il premio omaggia dunque il lavoro di Korsia, “la cui visione universale del sapere e i valori umanistici in sintonia con la Torah portano avanti una lotta perpetua per unire e tramandare”. “Nell’attribuirmi questo riconoscimento – ha affermato Korsia nel corso della cerimonia di consegna svoltasi a Parigi – so che si sono voluti onorare la mia azione e il mio impegno a servizio della comunità, del nostro paese, della fede, e cioè a servizio della fratellanza, della vicinanza, della concordia e della pace”.
Fondata nel 1925, 23 anni prima la creazione dello Stato d’Israele, l’Università Ebraica di Gerusalemme, di cui Korsia ha recentemente visitato il Centro ELSC di ricerca sul cervello, “è stata fin dall’origine pensata come un luogo di eccellenza culturale, che si caratterizza per la vastità straordinaria della sua biblioteca e per la sua accoglienza di tutti, senza distinzioni di età, nazionalità, origine o religione”, ha sottolineato il gran rabbino. “Ma soprattutto – ha aggiunto – essa è anche una messa in atto di un ideale politico, per questo fin dalla sua nascita non vi si può insegnare che in ebraico”. In questo senso l’ateneo è stato per lui “il vero atto fondatore dello Stato, quello che ha permesso alla lingua di tornare a essere una lingua del sacro e del bello ma anche del banale e del quotidiano. La cultura prima della Nazione – ha sintetizzato – o più precisamente la cultura per far evolvere e avanzare la Nazione”.
“Si dice che ogni volta che gli ebrei arrivano da qualche parte fondino una scuola”, ha quindi osservato Korsia nell’accettare il riconoscimento. “Non un palazzo e nemmeno una sinagoga – ha proseguito – e per le sinagoghe del resto conosciamo tutti la battuta, ne costruiamo sempre due, così da averne una dove non metteremo mai piede. Questa frenesia nello studio, nell’insegnamento e nella tradizione è ancora più vera per l’Università Ebraica di Gerusalemme, creata addirittura ancor prima della fondazione dello Stato. Poiché da sempre, la scuola è la priorità. Un luogo di trasmissione del sapere, che guarda alla generazione futura e destinato a migliorare gli esseri umani”.
Questo era secondo Korsia anche il senso della “Zion Universität” che si trova in Altneuland Israël di Theodor Herzl e di cui l’Università Ebraica di Gerusalemme è la “realizzazione concreta”. Il suo è dunque un ruolo centrale per la tradizione ebraica, testimoniato anche dal fatto che dopo la distruzione del Tempio ad opera dei Romani, rabbi Yohannan Ben Zakai l’abbia rimpiazzato con una casa di studio a Yavne. “L’Università Ebraica di Gerusalemme ci dà la speranza nel Tempio – ha concluso – poiché è interesse della nostra epoca diffondere il sapere per riuscire ad attendere fino alla ricostruzione del Tempio, il quale assumerà la sua funzione di mettere in relazione ciascuno con la sua propria spiritualità”.
Francesca Matalon
(27 maggio 2016)