Junction Europe – Raccontare se stessi

junction europeRaccontare storie è da sempre il modo in cui gli ebrei ricordano il loro passato, interpretano il loro presente e immaginano il loro futuro. Da questa consapevolezza è nato il seminario intitolato D&A, promosso da Junction Europe, dedicato ai giovani che di mestiere raccontano storie – scrittori, giornalisti, blogger, ma anche antropologi e ricercatori – svoltosi a Berlino. Junction è un progetto di Joint Distribution Committee, della Schusterman Foundation e di YESOD, il cui scopo è fornire programmi di formazione che allo stesso tempo permettano ai giovani ebrei europei di incontrarsi e di lavorare insieme nell’ambito di una comunità ebraica sempre più internazionale.
“Nel suo libro intitolato Zakhor, lo storico Yosef Haim Yerushalmi dimostra come nel corso dei secoli gli ebrei abbiano sviluppato il loro modo particolare di utilizzare la memoria e la storia per comprendere il presente e andare avanti nel futuro”, spiegano gli organizzatori del seminario. “Nel contesto della modernità odierna – proseguono – possiamo dire che gli ebrei abbiano fatto ricorso al raccontare storie per comprendere meglio loro stessi come popolo e come nazione”. In questo senso, colui che racconta storie viene visto non solo come qualcuno che crea diversi tipi di narrativa e di messaggi, ma anche come chi riesce a descrivere un’identità e ne cerca un significato più profondo. E così la riflessione su come raccontare il mondo a se stessi e se stessi agli altri ha portato i partecipanti provenienti da ogni parte d’Europa a ragionare su temi di ancor più ampio respiro, come il significato dell’essere ebrei in Europa, il modo in cui il mondo vede l’ebraismo europeo e che cosa può fungere da carburante per la vita ebraica nel continente.
Come i partecipanti, anche i relatori della tre giorni erano tutti addetti ai lavori, alcuni nel campo della comunicazione istituzionale, come Sarah Hurwitz, una degli assistenti del presidente degli Stati Uniti nella scrittura dei suoi discorsi, e Stephen Rabin, che si occupa della comunicazione all’agenzia aerospaziale della NASA; alcuni ideatori di portali web di varie parti del mondo oggi tra i più visitati, come l’americano Dan Brown, fondatore della piattaforma eJewishPhilanthropy, e Alain Granat, fondatore del sito francese Jewpop, che con il suo approccio leggero ha conquistato le comunità d’Oltralpe; e infine alcuni giornalisti, come l’italiana Anna Momigliano, che pubblica sulla rivista Studio e su Haaretz, la corrispondente da Berlino della Jewish Telegraphic Agency Toby Axelrod, e il corrispondente dall’Europa per la rete televisiva israeliana Channel 10 Dor Glick.
Attraverso questo modello, lo scopo di Junction era quello di inquadrare le tecniche dello storytelling in un contesto ebraico. I partecipanti – spiegano i responsabili del seminario – hanno quindi “compreso la natura sfaccettata della comunicazione, e hanno individuato gli elementi positivi nell’identità ebraica europea e i modi migliori per trasmettere tale narrativa agli altri”.

Francesca Matalon

(8 luglio 2016)