Israele-Italia, parla l’esperto:
“Gap ampio, vincono gli Azzurri”
“Temo una disfatta, anche se ovviamente non me la auguro. Ma l’Italia, anche se all’inizio di un nuovo ciclo, anche se ben distante dalla qualità delle passate generazioni, è troppo più forte di Israele: una nazionale giovane, in costruzione, con tanti elementi acerbi. Prevedo un 3 a 0 per gli Azzurri”.
L’intermediario e talent scout Israel Maoz (nell’immagine con Van Gaal) non ha dubbi: l’incontro inaugurale del girone di qualificazione ai Mondiali del 2018, in programma lunedì a Haifa, finirà con una netta affermazione dell’undici di Ventura. “Spero di no, ma andrà così” dice Israel, che vive da molti anni in Italia pur occupandosi prevalentemente dei mercati dell’Est Europa. Nel passato transazioni importanti con la Serie A, come l’arrivo dei brasiliani Cafu, Zago e Marcos Asuncao alla Roma. O come il fallito trasferimento di Ronny Rosenthal all’Udinese per via delle ben note vicende di odio antisemita.
Poche, per Maoz, le frecce nell’arco della nazionale di casa. “Per l’idea che mi sono fatto – afferma – i pericoli per Ventura arriveranno essenzialmente da Eran Zahavi, l’ex palermitano oggi in Cina, sicuramente l’elemento di maggior talento dell’intero movimento calcistico israeliano; ed Eyal Golasa, centrocampista oggi al Maccabi Tel Aviv ma qualche anno fa vicino al trasferimento alla Lazio. Altre grandi insidie non ne vedo”.
Chi dunque il man of the match? Secondo Israel, a lasciare il segno sarà il calciatore più in forma del campionato italiano: Andrea Belotti, già quattro reti in due partite con la maglia del Torino (e sarebbero potuti essere sei, se non avesse sbagliato due calci di rigore). “Belotti è oggettivamente forte ed è inoltre il pupillo di Ventura, che l’ha allenato nella scorsa stagione. È il suo momento” sostiene Maoz.
a.s twitter @asmulevichmoked
(1 settembre 2016)