Netanyahu guarda al dopo Obama
L’ultima stretta di mano tra i due

schermata-09-2457654-alle-14-20-3235 minuti è durato il loro incontro. Non molto, scrivono i quotidiani americani, contando che quello a margine dell’Assemblea dell’Onu con ogni probabilità sarà l’ultimo faccia tra i due: il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente Usa Barack Obama non si sono mai amati e il breve vertice a New York sembra essere l’epilogo di otto anni di scontri e incomprensioni. Da novembre sarà un altro presidente Usa a tenere i rapporti con Gerusalemme e, scrivono i quotidiani israeliani, per Netanyahu sarà un sollievo. Intanto il Premier ha voluto ringraziare Washington per l’accordo appena siglato sugli aiuti militari a Israele (38 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni): “ho ringraziato Obama per l’accordo – il tweet di Netanyahu – Rafforza molto la nostra sicurezza”.
Sia Obama sia Netanyahu, spiega al Washington Post Jonathan Rynhold della Bar Ilan University, avevano bisogno di questo incontro: “A Netanyahu serviva dimostrare che, nonostante i suoi noti disaccordi con Obama, gli Stati Uniti continuano a sostenere Israele mentre Obama voleva dimostrare al mondo, e agli ebrei americani in prossimità del voto, che le sue divergenze con il primo ministro israeliano non hanno alterato le relazioni tra i due alleati”.
A differenza di alcuni quotidiani israeliani, Haaretz e Yedioth Ahronoth su tutti, per i media americani difficilmente Obama da qui a gennaio – quando scadrà il suo mandato – tornerà a intervenire sulla questione dei negoziati di pace tra palestinesi e israeliani. Per Washington e New York Times, il tentativo è già fallito una volta (l’iniziativa portata avanti dal segretario di Stato John Kerry) e non ci sono indicazioni per cui la Casa Bianca possa decidere di riprovare a mettere allo stesso tavolo i vertici delle due parti. E neanche, come paventava Haaretz, per arrivare a una risoluzione Onu che metta in difficoltà Gerusalemme.
La storia di Obama con Israele, Netanyahu e i palestinesi sembra dunque conclusa. Sempre che, ha dichiarato uno dei consiglieri alla sicurezza di Washington, le parti non diano indicazioni diverse.

d.r.

(22 settembre 2016)