solidarietà – Aiuto allo studio

schermata-2016-09-22-alle-17-07-36Insegnando di professione, il loro contributo non poteva prescindere da un impegno tra i banchi di scuola per dare una mano agli studenti più giovani, costretti ad affrontare il nuovo anno in classe più difficile della loro vita. Ma il loro contributo è andato anche oltre: hanno infatti montato tende, cucinato, pulito, dato una mano a 360 gradi. Senza mai sottrarsi, sempre con il sorriso.
Come altre volte in passato, per grandi eventi o per situazioni di emergenza, il gruppo di protezione civile Gilad Shalit di Roma non si è tirato indietro per risolvere piccoli e grandi problemi. Un lavoro quanto mai prezioso nei comuni e nelle frazioni colpite del recente terremoto nel Centro Italia, che il gruppo ha raggiunto nelle scorse settimane.
A rappresentare il corpo Enrico e Pia, entrambi insegnanti alla scuola ebraica della Capitale, che hanno svolto una settimana di missione nel campo base di Posta, nel reatino.
“Nel nostro piccolo, siamo riusciti ad instaurare con la popolazione e l’amministrazione locale un rapporto volto a cercare di porre sollievo e risposte ai loro bisogni. La tragedia che ha interessato questi luoghi è scolpita nei nostri cuori e la portiamo custodita dentro di noi” dice Enrico al ritorno a Roma, dopo una settimana decisamente intensa.
Accreditato presso l’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, il gruppo nasce nel 2011, all’interno della Comunità ebraica, per tener viva l’attenzione dell’opinione pubblica sulla sorte del soldato israeliano che era allora prigioniero di Hamas.
“Nasciamo nel segno di valori e della tradizione ebraica e con lo spirito di promuovere ulteriormente l’associazionismo tra i giovani, per stimolarne l’impegno sociale in questo importante settore che riguarda la vita del nostro Paese. Forse non siamo così conosciuti, per un nostro difetto di comunicazione, ma siamo pienamente operativi da tempo” spiega Alberto Pontecorvo, dirigente dello Stato in pensione, oggi presidente del gruppo Shalit.
La sfida è quella di allargare la rete di iscritti e collaboratori, oggi composta da una quindicina di unità. Tra i vari progetti c’è anche quello di aprire una serie di iniziative in collaborazione con la dirigenza scolastica. Iniziative rivolte ai giovani, ma non solo. “Perché – dice Pontecorvo – il volontariato è un’esperienza formativa per tutti”.

a.s.

(23 settembre 2016)