Mattarella incontra Rivlin “Italia sempre al fianco d’Israele”
L’autorevolezza del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella come ponte per portare un messaggio ai palestinesi: “Israele è pronta a riaprire un discorso di pace”. Ad affermarlo, il Presidente d’Israele Reuven Rivlin che, incontrando nelle scorse ore a Gerusalemme il Capo dello Stato italiano in visita nel Paese, ha chiesto esplicitamente a Mattarella di “portare i miei saluti al presidente palestinese Mahmoud Abbas”. E con i saluti, la proposta di rimettersi attorno a un tavolo, israeliani e palestinesi, e parlare di pace. “Sappiamo del contributo che ha dato all’Italia come ministro della Difesa e ministro dell’Educazione, dell’influenza che ha sul suo popolo – ha affermato Rivlin parlando con l’omologo italiano – e speriamo che la sua autorevolezza possa aiutare anche qui in Medio Oriente”.
Entrambi hanno ricordato la stretta amicizia che lega Italia e Israele. “Israele, con la sua democrazia così forte e vitale, costituisce un modello di democrazia per tutta la regione – ha sottolineato Mattarella, ospite nella residenza presidenziale israeliana – L’Italia sarà costantemente dalla parte d’Israele ogni volta che il suo diritto a esistere sarà messo in dubbio o minacciato”. Il Presidente italiano ha sottolineato poi come la collaborazione tra le due realtà sia sempre più stretta sul fronte scientifico, economico e culturale. “Sul piano bilaterale abbiamo dei rapporti straordinari”, un elemento che permette di “guardare al futuro con maggiore determinazione”, le parole di Mattarella che ha espresso d’altro canto la sua preoccupazione per lo stallo dei negoziati tra israeliani e palestinesi. Uno stallo che rischia di compromettere la soluzione dei due Stati per due popoli e di produrre “nuove fasi di radicalizzazione di carattere etnico e religioso” nella regione. Per riportare la pace, sono necessari “il dialogo e la reciproca comprensione”, l’appello di Mattarella.
“Il problema è la mancanza di fiducia reciproca tra noi e i palestinesi – ha spiegato Rivlin – Loro non ci credono. E noi non possiamo credere loro visto che dopo il ritiro da Gaza hanno continuato a lanciarci razzi”. Per il Presidente entrambe le parti devono capire che la convivenza è l’unica via: noi siamo tornati nella nostra terra e non ce ne andremo; loro vivono su questa terra e non se ne andranno, il pensiero espresso da Rivlin, che ha poi spiegato a Mattarella che la fiducia di cui parla si può costruire solo con negoziati diretti tra le due parti e non con “conferenze internazionali”. E poi la richiesta a Mattarella di fare da ambasciatore con Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità nazionale palestinese, con cui il Capo dello Stato, secondo programma, avrà un incontro a Betlemme. “Gli dica che noi siamo pronti a portare avanti un discorso di pace”. Rivlin ha anche detto di aver apprezzato le parole pronunciate dal governo italiano contro la risoluzione Unesco che nega i legami tra ebraismo e Monte del Tempio, definita un “crimine storico”.
Daniel Reichel
(31 ottobre 2016)