Il Presidente Mattarella ad Abbas: “La pace con Israele è la priorità”
“Serve un accordo duraturo di pace onnicomprensivo, due Stati per due popoli, e la ripresa dei negoziati deve rimanere una priorità per la comunità internazionale”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del suo incontro con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas a Betlemme.
Come durante il vertice con il Presidente israeliano Reuven Rivlin, Mattarella ha auspicato dunque la ripresa dei negoziati tra israeliani e palestinesi, congelati da tempo: “la riconciliazione – ha affermato – non è più procrastinabile ed è vitale per stabilizzare l’area”.
Per parte sua Abbas ha affermato di essere a favore della soluzione dei due popoli e due Stati ma ha più volte attaccato Israele. “Ho raccontato a Mattarella come sia difficile la vita palestinese sotto l’occupazione israeliana”, ha dichiarato Abbas, invocando come soluzione al conflitto l’iniziativa della Lega araba e quella portata avanti dalla Francia con la conferenza internazionale. Quest’ultima in particolare è stata contestata dal governo israeliano ma questo non sembra preoccupare i vertici dell’Autorità nazionale palestinese. “La pace è il nostro obiettivo strategico e per ottenerla bisogna mettere fine all’occupazione israeliana secondo la soluzione dei due Stati in modo che israeliani e palestinesi vivano in pace e prosperità uno a fianco all’altro”, ha aggiunto Abbas.
Per il capo dell’Anp anche la risoluzione Unesco, definita dal Primo ministro italiano Matteo Renzi “allucinante”, è positiva e sarebbe nata “solo per conservare i siti archeologici” di Gerusalemme. Gli israeliani, accusa Abbas cambiando le carte in tavola, “hanno voluto confondere la religione con i siti archeologici” e “ribadisco la nostra posizione di rispetto” per tutte e tre le religioni, ebrei, cristiani e musulmani.
In chiave internazionale, il presidente dell’Anp ha usato l’incontro con Mattarella per chiedere nuovamente il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del governo italiano. Un riconoscimento unilaterale che rappresenta, come ha sottolineato ieri Rivlin, un ostacolo alla pace e non uno strumento utile a raggiungerla.
Si è parlato anche del restauro della Basilica della Natività a Betlemme, con i palestinesi che hanno ringraziato l’Italia per l’aiuto dato al progetto così come per gli interventi finanziari a sostegno della realizzazione delle strutture statali palestinesi, così come per la Cooperazione.
Il viaggio di Mattarella si concluderà domani con l’incontro con il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme e con la presentazione al Museo Eretz Israel di Tel Aviv del progetto del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara: a raccontare l’importanza del Meis nel panorama culturale italiano il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, assieme a Simonetta Della Seta e Dario Disegni, rispettivamente direttore e presidente del Meis, oltre al sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani. A portare invece i saluti dell’ebraismo italiano, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, parte della delegazione che ha accompagnato il Capo di Stato in Israele.
Daniel Reichel
(1 novembre 2016)