Qui Roma – Il convegnoArte ebraica, di cosa parliamo
È stata una intensa giornata di studio e approfondimento, quella che ha avuto luogo ieri a Roma, al Centro Bibliografico Tullia Zevi dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Animata da un interessato e folto pubblico, che ha assistito ai tanti interventi del simposio “Immagini vietate o permesse? Arte ed ebraismo a Roma”, il convegno è stato l’occasione per parlare di arte ebraica sotto diversi punti di vista: in particolare, dei beni culturali ebraici in Italia, che vanno dai musei alle Sinagoghe, dalle catacombe ebraiche agli arredi sacri, dai reperti archeologici all’architettura, dall’arte in Memoria all’opera di grandi artisti del ‘900 italiano come Lele Luzzati.
Al centro delle dotte disquisizioni, come si evince dal titolo della conferenza, il divieto di rappresentazione, legato al divieto dell’idolatria. Un argomento ampiamente approfondito dal rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Di Segni, nel suo intervento incentrato sulle immagini e le decorazioni del riquadro Israelitico del Cimitero del Verano a Roma, tra fenomeni di assimilazione e osservanza dell’ortodossia. In un discorso che approfondiva, più in generale, il complesso rapporto dell’ebraismo con l’arte figurativa e con la possibilità di rappresentare la figura umana, con tutti i distinguo e le differenze di interpretazione.
Il simposio, inaugurato dai saluti istituzionali del Segretario Generale UCEI Gloria Arbib, di David Meghnagi e Gianni Ascarelli, rispettivamente assessore alla Cultura e assessore ai Beni Culturali dell’Unione, e dell’assessore alla Cultura della Comunità di Roma Giorgia Calò, è stato ideato e organizzato da Raffaela Di Castro del Centro Bibliografico, che si è detta estremamente soddisfatta del risultato: “Un convegno molto ben riuscito, con interventi di qualità e davvero interessanti. E un feedback molto positivo del pubblico, che è intervenuto riempiendo la sala, ha posto domande, tenendo alta l’attenzione.”
“Il Centro Bibliografico ospiterà diversi eventi culturali nei prossimi mesi – ha proseguito Di Castro – a partire da un ciclo di conferenze sui rabbini italiani, che inizierà il 27 novembre. E tra le molte iniziative in cantiere, stiamo lavorando a una conferenza su Shaddal e Franz Rosenzweig lettori del poeta medievale Yehudà Levi, che si terrà in concomitanza di un convegno internazionale su Rosenzweig.”
A margine del convegno è stata allestita una piccola ma significativa mostra di ketubboth, contratti matrimoniali ebraici artisticamente decorati, provenienti dalla Comunità ebraica di Senigallia e depositato presso il Centro Bibliografico.
La giornata di studi si è conclusa con un tavola rotonda dal titolo ebraicamente interrogativo: “Esiste un’arte ebraica?”, in cui si sono approfondite le tematiche del convegno sotto un punto di vista teorico e halachico. Durante la discussione, moderata da Claudio Procaccia e alla quale hanno partecipato Fiorella Bassan, Raffaella Di Castro, rav Amedeo Spagnoletto e Davide Spagnoletto in dialogo con il pubblico, è stato approfondito il tema dell’interpretazione del divieto di idolatria e quello della legittimità, da un punto di vista filosofico, dell’incontro tra arte ed ebraismo.
Marco Di Porto
(4 novembre 2016)