Israele, ora la priorità è ricostruire

Con le fiamme finalmente sotto controllo, per Israele arriva il momento di contare i danni e iniziare la ricostruzione dopo la settimana di incendi che ha colpito il Paese. Il calcolo dei primi è stato fatto e sembra si aggiri attorno ai 2 miliardi di shekel, quasi 490 milioni di euro. Una cifra ingente a cui si sommano le previsioni per il completo recupero di infrastrutture e parchi danneggiati: secondo gli esperti ci vorranno 30 anni prima di riuscire a riportare tutto come a una settimana fa, prima che le fiamme divorassero 7400 acri di terreni boschivi e distruggessero centinaia di case, da Haifa all’area di Gerusalemme.
Il Primo ministro Benjamin Netanyahu, recatosi a Haifa nelle scorse ore, ha promesso ai cittadini tutto l’appoggio del governo, in particolare per la ricostruzione delle case distrutte dalle fiamme.
Secondo i funzionari della sicurezza israeliana, il clima secco fuori stagione e i forti venti hanno acceso i primi fuochi, poi è arrivato quello che Netanyahu ha definito il “terrorismo incendiario”: almeno 30 persone infatti sono state arrestate perché ritenute responsabili di diversi incendi nel paese. Secondo Gilad Erdan, ministro degli Interni israeliano, oltre la metà dei roghi sarebbe di natura dolosa. Il movente, il nazionalismo palestinese.
Per tenere sotto controllo le fiamme è stata necessaria un’operazione monumentale da parte d’Israele, con l’assistenza di diversi paesi tra cui l’Italia. Circa 2.000 vigili del fuoco israeliani hanno combattuto con turni di 24 ore contro le fiamme. A loro è andato il plauso del Capo dello Stato Reuven Rivlin.
“Sono in una situazione di rifiuto – le amare parole di Maya Ben Zvi, il cui ristorante a conduzione famigliare nelle colline di Gerusalemme è bruciato venerdì scorso – Ci sono momenti in cui piango e ci sono momenti in cui mi trattengo. Non posso pensare ai 21 anni investiti a costruire quel luogo”. Parlando ai media, Ben Zvi ha ringraziato “tutte le persone che mi stanno sostenendo”.

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, intanto, prosegue in queste ore in stretto contatto con le autorità israeliane e con l’Ambasciata di Israele in Italia il proprio impegno di mobilitazione e invita tutta la popolazione a offrire un contributo concreto per soccorrere i territori devastati dagli incendi, contribuendo alla raccolta di fondi da destinare alle famiglie colpite per la ricostruzione delle case e delle sinagoghe distrutte dalle fiamme.
È possibile utilizzare l’IBAN IT42B0200805205000103538743
indicando come causale “MEDITERRANEO IN FIAMME”

Foto di Gili Yaari /Flash90