melamed, ricerca – La salute psicomotoria
Un confronto aperto e franco. Un incontro operativo e orientato al futuro. Questo il senso della giornata da poco trascorsa a Firenze dai docenti delle scule ebraiche italiane, insieme al vicepresidente e assessore ai Servizi sociali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara e all’assessore a Scuola, educazione e giovani Livia Ottolenghi. Uno solo il punto all’ordine del giorno: valutare insieme e discutere il progetto di prevenzione primaria “La salute psicomotoria” rivolto ai bambini in età prescolare e condotto dall’Istituto Villa Santa Maria in collaborazione con Associazione Medica Ebraica–Italia (AME), Sochnut Italia–Agenzia Ebraica per Israele e presso i nidi e le scuole dell’infanzia delle comunità ebraiche italiane di Firenze, Milano, Torino e Trieste. La collaborazione fra la Fondazione Villa Santa Maria, istituto d’avanguardia nel campo dei disturbi della psicomotricità e della comunicazione che vanta una intensa collaborazione con realtà d’eccellenza della sanità israeliana e il centro di riabilitazione dell’ospedale di Beer Sheva di cui è direttrice la neuropsichiatra infantile Marina Norsi e gli enti ebraici ha portato, dopo una prima fase di sperimentazione svoltasi a Milano, a esportare il progetto in tutta Italia, con risultati notevoli. Affinato man mano, come tutte le ricerche che sono in fase iniziale, il progetto ha portato delle operatrici specializzare a osservare e “testare” i più piccoli, sempre in collaborazione con le maestre delle classi, vere e proprie mediatrici, per rispondere alla tante domande spesso poste dai genitori. “Il mio bambino sta avendo uno sviluppo normale? Oppure c’è nel modo in cui gioca, comunica o interagisce con il prossimo un campanello d’allarme per quel che riguarda la sua salute?” In un’epoca nella quale i disturbi dello sviluppo sono in forte e costante aumento, tanto che quasi il 10% dei bambini è interessato da problemi che possono andare dal semplice ritardo di lettura alle sindromi dello spettro autistico, “La salute psicomotoria” è diventato un progetto molto importante che ha permesso alle educatrici di proseguire un lavoro quasi sempre già presente nella programmazione regolare, ma che ha aggiunto il valore di un punto di vista esterno, un occhio sempre molto attento e professionale che ha evidenziato cose che a volte a chi sta con i bambini tutti i giorni potrebbe sottovalutare.
La giornata, voluta dagli assessori UCEI di riferimento del progetto, è stata sia l’occasione per presentare i primi risultati che un laboratorio rivolto al futuro in cui rappresentanti delle diverse scuole hanno potuto confrontarsi sia sui risultati che sugli obiettivi e sulle modalità del lavoro svolto, percepito come un grosso arricchimento e un miglioramento anche dell’immagine dell’istituzione, oltre che un aiuto concreto per tutti i sogetti coinvolti, bambini, docenti e famiglie. Rilevante il numero di bambini osservati, con una continua evoluzione della griglia osservativa, caratteristica proprio di un progetto in crescita, pronto ad adattarsi alle esigenze dei singoli gruppi, e certamente interessanti i risultati, che oltre a permettere ad alcune famiglie di intervenire immediatamente ai primi segnali di disagio, mettendo in atto una ulteriore valutazione medica ed eventualmente passando al livello diagnostico superiore, ha poi permesso alle educatrici di continuare il lavoro. Le poche criticità evidenziate sono state analizzate a fondo, per cercare di trovare immediatamente dei correttivi, e la valutazione complessiva ha mostrato durante tutta la discussione, che si è protratta per l’intera giornata, come il corpo docente delle scuole ebraiche italiane sia di assoluta eccellenza, pronta a innovare, a sperimentare, a migliorarsi. Molti gli argomenti affrontati: dai punti di forza e di attenzione nell’attuazione del progetto, alle ricadute nella didattica a seguito delle osservazione e delle attività proposte, per passare alla valutazione delle ricadute nelle relazioni all’interno del corpo docente a seguito delle osservazioni e delle attività proposte, e dell’alleanza educativa stabilitasi nel corso del progetto fra educatori/operatori/genitori. La valutazione complessiva e le proposte e prospettive per il futuro verranno presentate nel nuovo anno, in un convegno che approfondirà i temi trattati.
a.t. twitter @atrevesmoked
(2 dicembre 2016)