Interrogarsi ancora su Auschwitz
Ha sicuramente lasciato un segno la presentazione di Non c’è una fine. Trasmettere la memoria di Auschwitz, il libro scritto dal direttore del Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau e appena pubblicato in Italiano per i tipi di Bollati Boringhieri. L’incontro, aperto dalle parole di Roberto Jarach, vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e introdotto e moderato dal presidente del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano Gadi Luzzatto Voghera ha raccontato con le parole di Carlo Greppi, responsabile di curatela, postfazione e traduzione del volume e della scrittrice Helena Janeczek pagine che non saranno dimenticate facilmente. L’autore, Piotr Cywinski, da dieci anni responsabile del luogo simbolo per eccellenza della Memoria, dopo aver accolto con evidente commozione le parole di stima ed elogio dei relatori ha voluto soprattutto sottolineare come le sue pagine siano arrivate su sollecitazione delle mille domande rivoltegli quotidianamente dalle persone più disparate, e per l’esigenza di raccontare anche la quotidianità di una persona che copre un ruolo così complesso e particolare, ma non vogliono offrire risposte, perché “Ognuno di noi deve continuare a cercare le sue, è forse questa la cosa più importante”.
a.t. twitter @atrevesmoked
(11 gennaio 2017)