Italia-Israele, sfida energetica comune
Da tempo si parla dell’Italia come del possibile hub commerciale per il trasporto del gas israeliano in Europa. Un’opportunità economica importante per entrambi i Paesi, tornata al centro del discorso durante l’incontro avvenuto nelle scorse ore tra il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il ministro israeliano dell’Energia, delle infrastrutture nazionali e delle risorse idriche Yuval Steinitz. I due si sono incontrati ieri nella Capitale, dove il ministro israeliano ha incontrato anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano e una delegazione di parlamentari dell’associazione interparlamentare di Amicizia Italia-Israele guidata da Maurizio Bernardo. Sul tavolo dell’incontro tra Steinitz e Calenda, questioni legate all’energia e alle nuove opportunità di business per le imprese. Sono state analizzate la situazione attuale e le prospettive del mercato energetico nel Mediterraneo e le possibilità di sviluppo della produzione del gas nel bacino del Levante. Il ministro Calenda ha confermato l’obiettivo dell’Italia di diventare hub energetico per l’Europa e, in questo ambito, ha ribadito il sostegno del Paese al progetto EastMed, il gasdotto offshore che porterebbe le risorse di gas dell’Est Mediterraneo in Europa, attraverso Cipro e Grecia. Il progetto è attualmente all’esame della Commissione europea, alla quale sarà richiesto a breve un finanziamento per la fase di sviluppo dell’ingegneria.
Sul fronte del gas israeliano, intanto qualcosa si muove: il gigante Usa dell’energia Noble Energy ha annunciato giorni fa la decisione di finanziare con 3.75 miliardi dollari lo sviluppo del giacimento di gas Leviathan che si trova a largo delle coste israeliane. L’obiettivo, secondo i media, è quello di portare il gas in linea dal 2019. Il giacimento, scoperto nel 2010 e i cui diritti per lo sfruttamento sono stati assegnati congiuntamente alla Noble Energy e all’israeliana Delek, ha una portata stimata in 535 miliardi di metri cubi. Israele da tempo auspica di riuscire ad esportare il gas di Leviathan nel bacino del Mediterraneo, anche attraverso accordi economici con la Turchia e, come testimonia l’incontro Calenda-Steinitz, con l’Italia.
(3 marzo 2017)