Irua e il futuro dell’Italia ebraica
“Le iniziative stanno andando molto bene. I ragazzi sono molto partecipi e alle tavole rotonde organizzate oggi ci sono stati confronti aperti e vivaci su temi come l’identità ebraica e il ruolo della tradizione o dei rabbini all’interno delle Comunità”. A parlare di Irua, il grande raduno giovanile dell’Italia ebraica organizzato dall’Area Cultura e Formazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, il presidente dell’Unione giovani ebrei d’Italia (Ugei) Ariel Nacamulli, che sottolinea il successo dell’evento che proseguirà con molti appuntamenti nel corso di questo shabbat. A fare gli onori di casa, ieri, il rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Cultura e Formazione dell’Unione; l’assessore UCEI ai giovani Livia Ottolenghi e il presidente della Comunità ebraica fiorentina Dario Bedarida. Tutti e tre sono intervenuti nel corso della cena che ha segnato l’avvio ufficiale dei lavori.
“Si è creato subito molto affiatamento – spiega Nacamulli, ricordando il lavoro fatto dall’UCEI in collaborazione con l’Ugei e con le altre associazioni giovanili ebraiche coinvolte – ed è bello vedere confrontarsi ragazzi di Roma con ragazzi di Savona e di altre piccole realtà. È un’occasione stimolante che mette a confronto punti di vista ed esperienze molto diverse”.
Tante le attività e i workshop che hanno caratterizzato la prima parte del raduno, che vede tra gli altri la partecipazione di Clive Lawton, educatore inglese che è tra le figure maggiormente influenti del mondo ebraico contemporaneo e che è noto per essere l’ispiratore di una realtà aggregativa d’eccellenza come il Limmud.
Tra i protagonisti di queste prime ore di Irua anche Daniel Segue, educatore esperto in dinamiche istituzionali, comunicazione interpersonale non violenta e in psicologia positiva, che ha condotto alcuni workshop.
(31 marzo 2017)