Trump: Israele modello democratico,ora pensiamo alla pace
“Nel mio viaggio in questi giorni ho trovato nuove ragioni di speranza. Abbiamo un’opportunità rara di portare stabilità e pace nella regione. Un futuro che è possibile solo se collaboriamo”. Ha voluto lanciare un segnale positivo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il suo primo discorso in Israele. Atterrato alcune ore fa all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, Trump ha iniziato la sua due giorni tra Gerusalemme e territori palestinesi, richiamando la questione dei negoziati di pace da una parte e dall’altra l’amicizia con Israele. “In una terra così ricca di storia – ha detto Trump – Israele ha costruito una delle più grandi civiltà del mondo, una nazione prospera e determinata, forgiata sull’impegno di non permettere mai più che gli orrori dello scorso secolo si ripetano”. Parlando con il Presidente d’Israele Reuven Rivlin, Trump ha poi affermato che “c’è una grande opportunità, una grande ricerca della pace in Medio Oriente. Le persone ne hanno abbastanza di questi spargimenti di sangue”. “Israele condivide il suo impegno per la pace e tende la mano ai palestinesi”, la risposta del premier israeliano Benjamin Netanyahu nel suo discorso di benvenuto al presidente Usa. Netanyahu ha poi ripreso i concetti espressi da Trump durante il suo discorso in Arabia Saudita di ieri, in cui ha chiesto ai leader islamici di cacciare i terroristi e di unirsi agli Stati Uniti per formare una grande coalizione contro il terrorismo e la sua “diabolica ideologia”. “Israele ha fatto e fa esattamente questo (combatte i terroristi)”, ha affermato Netanyahu, descrivendo “uno Stato moderno, dinamico e democratico”, che “garantisce i diritti di tutti” e difende i cristiani e i musulmani come difende gli ebrei.
(22 maggio 2017)