Industria, scienza e tecnologia
Nuove intese tra Italia e Israele

Schermata 2017-06-22 alle 12.52.49Sono 15 gli accordi di collaborazione su cui ha lavorato la Commissione mista di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia ed Israele riunitasi ieri alla Farnesina, a Roma. “Un incontro importante che prosegue l’importante collaborazione tra i due Paesi prevista dall’accordo intergovernativo del 2002”, sottolinea a Pagine Ebraiche l’ambasciatore d’Israele in Italia Ofer Sachs, esprimendo la sua soddisfazione per il lavoro della Commissione co-presieduta dal Direttore Centrale per la Ricerca e l’Innovazione Fabrizio Nicoletti da parte italiana e dal Chief Executive Officer (CEO) della Israel Innovation Authority Aharon Aharon da parte israeliana. L’Authority nasce dalla trasformazione dell’Office of the chief scientist, organismo creato già 45 anni fa, e ha il compito di sostenere economicamente aziende – grandi, medie e piccole – che affrontano il mercato, “con stanziamenti che verranno restituiti, se l’azienda ha successo, altrimenti no. La ricerca e lo sviluppo è un settore rischioso, noi riduciamo i rischi per le aziende investendo in ogni ambito economico, secondo la tendenza del mercato”, ha spiegato Aharon, nel corso di un incontro all’ambasciata di Israele a Roma. La sua agenzia sostiene tra l’altro 1.400 start-up all’anno, “delle quali 800 chiudono. In ogni caso in Israele ci sono 5.000 start up attive”.
Settore fondamentale per portare avanti innovazione ed essere all’avanguardia nel mondo high tech, quello della ricerca e sviluppo in cui lo scorso anno nessun paese sviluppato ha investito quanto Israele. Come ricordava la rivista economica Financial Time, il Paese ha destinato il 4,25 del suo Prodotto interno lordo proprio nel settore della ricerca, davanti anche alla Corea del Sud (4,23 per cento). La media dei paesi europei è del 1,95 per cento mentre per gli Stati Uniti è aumentato rispetto alla rilevazione precedente, attestandosi al 2,79 (L’Italia spende l’1,3 per cento, sotto la media europea del 2 per cento). “Per ogni dollaro che investiamo in ricerca e sviluppo, ne produciamo 5-10 in impatto economico, è molto vantaggioso”, ha dichiarato Aharon.
Tanti sono i fronti aperti di collaborazione tra Italia e Israele – dal campo accademico a quello industriale – e tra i progetti chiave per il futuro dei due paesi, il gasdotto Eastmed: “so che tutti i governi coinvolti stanno procedendo in modo spedito per portare avanti il progetto – sottolinea l’ambasciatore Sachs – Starà poi alle parti private dire l’ultima parola”.

d.r.

(22 gennaio 2017)