“Grazie ambasciatore Talò,
con te Italia e Israele più vicine”

talòHa lasciato un segno importante nelle relazioni tra Italia e Israele l’ambasciatore Francesco Maria Talò (nell’immagine). Il suo mandato, dopo oltre cinque anni, è arrivato al termine e per sottolineare il significativo lavoro svolto dal diplomatico italiano in Israele si è tenuta a Gerusalemme una giornata di studio dal titolo “Israele e Italia, realtà e percezione”, organizzato nei locali dell’Israel Goldstein Youth Village dalla Hevrat Yehudé Italia BeIsrael e dal Museo di Arte Ebraica Italiana U. Nahon. “La Comunità degli italiani in Israele ha enormemente apprezzato la vicinanza dimostrata in questi anni dall’ambasciatore Talò – sottolinea Sergio Della Pergola, docente dell’Università Ebraica di Gerusalemme e presidente della Hevrat Yehudè Italia – L’ambasciatore ha sempre mantenuto intensi rapporti con gli italiani d’Israele, partecipando alle principali occasioni di incontro e portando nella sede di Gerusalemme tutte le personalità politiche italiane che hanno visitato il Paese: dai Presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella a Matteo Renzi quando era Presidente del Consiglio”. E a sottolineare il grande lavoro svolto da Talò, durante l’evento nella Capitale israeliana, anche i messaggi di ringraziamento inviati dal Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e dal viceministro israeliano Michael Oren.
Due le sessioni in cui è stata divisa la giornata di studi. Nella prima, il professor Shlomo Avineri, l’onorevole Lia Quartapelle – giunta appositamente dall’Italia – e l’ambasciatrice Rodica Radian-Gordon, vicedirettore generale del ministero degli Esteri israeliano per l’Europa, hanno esaminato diversi aspetti delle ottime relazioni che oggi esistono tra Italia e Israele, inserendoli in un contesto storico più ampio con riferimenti anche al passato, in particolare ai movimenti di liberazione nazionale avuti nei due Paesi. Sono poi stati richiamati i diversi progetti di sviluppo tra le due realtà, sempre più proficui grazie anche all’impegno dell’ambasciatore Talò, che in chiusura ha spiegato, con calore e commozione, di aver IMG-20170705-WA0007interpretato il proprio ruolo come un ponte non solo tra due governi ma anche tra due popoli: un approccio che, sottolinea Della Pergola (nell’immagine), “ha avuto il grande merito di far conoscere meglio l’Italia agli israeliani e Israele agli italiani”. E a questo rapporto, con una declinazione specifica legata ai media, è stata dedicata la seconda parte della giornata di studi, incentrata sull’immagine d’Israele fornita dai mezzi di comunicazione italiani. Un tema problematico per la presentazione spesso parziale della realtà israeliana offerta al IMG-20170705-WA0004pubblico italiano: a discuterne, moderati da Cecilia Nizza, i giornalisti Massimo Lomonaco dell’Ansa, il corrispondente della Rai per il Medio oriente Piero Marrazzo e Menachem Gantz, analista e a lungo corrispondente da Roma per diversi quotidiani israeliani. Alcuni dei relatori hanno espresso un moderato ottimismo rispetto a una maggiore consapevolezza della complessità della situazione israeliana da parte della stampa italiana, ancora però troppo concentrata sui fatti di cronaca negativa legati al paese. D’altra parte, è stato anche sottolineato come IMG-20170705-WA0008Israele dovrebbe svolgere un compito più attivo nel raccontare quei valori fondamentali che animano la sua società e che possono essere d’esempio per l’Europa.
All’ambasciatore Talò così come all’onorevole Quartapelle – prima firmataria del provvedimento per il riconoscimento alla Brigata ebraica della Medaglia d’Onore – la Comunità degli italiani d’Israele, e in particolare il suo gruppo giovanile – la Giovane Kehila – , hanno conferito un diploma e una medaglia come segno di gratitudine per il lavoro svolto da entrambi in questi anni (nell’immagine Talò e Quartapelle, assieme al presidente della Giovane Kehila Michael Sierra).

Di seguito, il messaggio della Presidente UCEI Noemi Di Segni inviato all’ambasciatore Talò

Carissimo Ambasciatore Talò,
desidero, a nome di tutte le Comunità ebraiche d’Italia, esprimerti in questo messaggio la nostra riconoscenza per il modo magistrale in cui hai condotto il tuo mandato in Israele.
In questa avventura che volge al termine hai lasciato un segno profondo e ovunque tangibile del tuo impegno, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che siamo certi porteranno benefici significativi anche nel futuro.
Se Italia e Israele oggi sono ancora più vicine lo si deve infatti anche al tuo lavoro, alla tua straordinaria capacità di tessere relazioni, costruire ponti, implementare progetti, al profondo amore che hai dimostrato ogni giorno sia per il paese che hai avuto l’onore di rappresentare sia per quello che ha avuto il piacere di ospitarti.
Dalla cultura all’economia, dall’università alle nuove frontiere tecnologiche, Italia e Israele sono partner d’eccellenza di un progetto comune, due paesi liberi e progrediti in marcia insieme verso il futuro.
Dinanzi alle molteplici incognite del presente, alle sempre più complesse sfide internazionali, ma anche davanti al tentativo di certi e sempre più numerosi movimenti di promuovere iniziative di boicottaggio nelle università, nella scuola e nel mondo dell’imprenditoria, luoghi per antonomasia della libera circolazione di creatività, idee e pensieri, il legame sempre più forte tra Italia e Israele cui hai contributo in modo così intenso sembra costituire l’argine più solido a ogni tentativo di disgregazione dei valori in cui crediamo e per cui ci spendiamo ogni giorno.
Stiamo rileggendo pagine di storia che avremmo voluto archiviare e riservare alla sola indelebile memoria, riscritte e ristampate con nuovi inchiostri digitali ma sempre più diffuse. Stiamo partecipando ad organizzazioni internazionali che hanno dimenticato la loro essenza e funzione istituzionale, asservite ai poteri della discordia e della rinnegazione anziché impegnarsi nella generazione di una forte ed incisiva cultura della diplomazia e della dialettica. Queste tensioni non possono governare il nostro futuro. Vita e rispetto, curiosità e sviluppo, sono i valori che i nostri giovani devono poter condividere in uno spazio del mediterraneo che lega Italia e Israele, protagoniste di molti importanti progetti. Grazie per quanto hai fatto per affermare queste forme di sano protagonismo, di dialettica e scambio tra culture, per riconoscere anziché disconoscere.
L’ebraismo italiano ti è quindi profondamente grato per quanto hai fatto e per quanto ancora potrai fare, non più nella veste in cui ti abbiamo conosciuto in questi cinque anni ma senz’altro come un amico che sentiamo vicino e prezioso.
Auguriamo a te, a Ornella e a tutta la famiglia tutto il meglio, con la speranza di poterci presto reincontrare.

Noemi Di Segni, presidente UCEI

(5 luglio 2017)