…studenti

Una notizia verosimilmente poco nota è che nel corso degli ultimi 7 anni il numero degli studenti universitari arabi in Israele è aumentato del 78,5%. Rappresentano nel 2018 il 16% di tutti gli iscritti, di cui 41% fra quelli dell’Università di Haifa, il 22% al Technion, 14% a Tel Aviv, 13% a Bar Ilan, 12% a Gerusalemme, 8% a Beer Sheva, 5% a Ariel, e 14% nei numerosi Collegi regionali che sono sorti in questi ultimi anni. Secondo le specializzazioni, gli studenti arabi costituiscono il 27% di tutti gli iscritti a professioni paramediche, 20% a medicina, 24% a magistero, 20% a lettere, 15% a scienze sociali, 13% a scienze, 12% a legge, e 10% a ingegneria. Sono in aumento superiore alla media gli iscritti al secondo ciclo (Master) e al terzo ciclo (Dottorato). I livelli di iscrizione universitaria nella popolazione araba non raggiungono ancora quelli della popolazione ebraica, ma il dislivello esistente fra i due gruppi si sta rapidamente riducendo, ed è già colmato per la minoranza araba di religione cristiana. Nel mondo del lavoro è ancora lontana una piena integrazione da parte delle minoranze in Israele, con la conseguenza che quest’anno il livello medio dei redditi degli uomini arabi era inferiore del 26% rispetto a quello degli uomini ebrei, e il dislivello fra le donne era ancora maggiore. Ma bisogna vedere queste discrepanze in prospettiva considerando i punti di partenza dei livelli di istruzione e di reddito dei genitori e dei nonni, che nel caso degli arabi israeliani erano bassissimi – come del resto in gran parte del mondo arabo. La mobilità sociale è una traiettoria che si distribuisce nell’arco di diverse generazioni, e in un paese composto inizialmente in gran parte da immigranti privi di qualsiasi risorsa materiale o da persone nate sul luogo e dedite a un’agricoltura povera, il balzo in avanti nei 70 anni dello stato d’Israele è stato straordinario. Basti pensare che in Italia la regione più povera, la Calabria, ha un reddito individuale inferiore del 56% rispetto alla regione più ricca, il Trentino-Alto Adige. A 157 anni dall’Unità d’Italia.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme