Israele, il gas avvicina l’Egitto e il nemico Iran è avvertito
Nelle scorse ore al centro del dibattito internazionale c’è stato l’avvertimento del Primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu al nemico Iran. Parlando alla Conferenza di Monaco di Baviera sulla Sicurezza, Netanyahu ha attaccato duramente Teheran ed esibito un detrito del drone iraniano abbattuto da Israele nel proprio spazio aereo il 10 febbraio scorso. “Questo è un pezzo di quel drone iraniano, – ha detto il Premier – o di quello che ne rimane dopo che l’abbiamo abbattuto. L’ho portato qui perché possiate vederlo voi stessi. Signor Zarif [Mohammad Javad Zarif, ministro degli Esteri iraniano], lo riconosce? Dovrebbe: è suo. Può portare ai despoti dell’Iran un messaggio: non mettete alla prova la risolutezza di Israele”. Un avvertimento chiaro al regime iraniano, che minaccia da nord Israele, grazie l’influenza ottenuta in Siria. Netanyahu ha condannato il tentativo iraniano di dislocare le forze militari in territorio siriano e il sostegno di Teheran garantito ai terroristi di Hezbollah in Libano e di Hamas a Gaza. La frattura tra i due mondi – quello della democrazia israeliana contrapposto al regime teocratico iraniano – continua a farsi più profonda mentre Gerusalemme consolida al contempo i suoi rapporti con alcuni paesi arabi: l’Egitto su tutti. È di queste ore infatti la notizia della firma di un accordo da 15 miliardi di dollari tra la compagnia Noble e il Cairo per la fornitura di 64 miliardi di metri cubi di gas provenienti dal giacimento israeliano Tamar. Un’intesa che Netanyahu ha definito “storica”. ”Riceveremo miliardi che saranno investiti nelle istruzione, nella sanità e nel benessere sociale dei cittadini di Israele”. L’accordo, ha aggiunto, ”rafforzerà la nostra sicurezza, la nostra economia e le relazioni regionali. In primo luogo rafforzerà i cittadini di Israele. Questa è una giornata di festa”, ha concluso Netanyahu.