Israele, crisi di governo rientrata
La coalizione trova l’accordo

knessetNon ci saranno elezioni anticipate in Israele. Almeno per il momento infatti la crisi all’interno della maggioranza guidata dal Primo ministro Benjamin Netanyahu è rientrata. Ad evitare il ritorno alle urne anticipato, un’intensa giornata di colloqui condotti dal Premier Netanyahu e la scelta della coalizione di arrivare al compromesso sulla discussa legge sull’esenzione dei haredim dalla leva obbligatoria: una commissione ministeriale ha deciso all’unanimità di concedere la libertà di voto sul controverso progetto di legge in questione. Come raccontato anche su questo portale, nei giorni scorsi il ministro della Difesa, Avigdor Lieberman, leader del partito Israel Beytenu, aveva minacciato di uscire dalla coalizione di maggioranza se fosse passata la legge, che verrà votato questa sera dalla Knesset. Il fatto che sia stata decisa la libertà di voto per i membri della coalizione, permetterà al ministro Sofa Landver (parlamentare di Israel Beytenu) di votare contro la discussa legge sulla leva obbligatoria senza subire conseguenze. Infatti, secondo un accordo di coalizione, i ministri che votano contro le decisioni di governo dovrebbero essere automaticamente licenziati. La carta bianca lasciata al ministro di Israel Beytenu evita così una sanzione che avrebbe portato il partito – come annunciato da Lieberman – ad uscire dalla coalizione.
Netanyahu ha parlato alla Knesset poco dopo l’annuncio dell’accordo, dicendo di aver mantenuto la sua promessa di evitare di sciogliere l’attuale esecutivo. Il premier ha anche ringraziato i suoi alleati di coalizione per aver “mostrato responsabilità” nel raggiungere il compromesso.