Israele e i migranti, Netanyahu: “Cancellato accordo con l’Onu
È saltato definitivamente l’accordo tra Israele e le Nazioni Unite sulla ricollocazione di migliaia di migranti africani presenti sul territorio israeliano. A dichiararlo questa mattina, lo stesso Primo ministro Benjamin Netanyahu che ieri sera aveva annunciato l’intesa raggiunta con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). “Ogni anno prendiamo migliaia di decisioni che vanno a vantaggio dello Stato di Israele e dei suoi cittadini. Di tanto in tanto viene presa una decisione che deve essere riesaminata. Nelle ultime 24 ore, ho tenuto molte consultazioni con il ministro degli Interni Aryeh Deri, con professionisti e rappresentanti dei residenti del sud di Tel Aviv – ha scritto in un post sui social network il Premier – Di conseguenza, e dopo aver analizzato vantaggi e svantaggi, ho deciso di annullare l’accordo”.
L’intesa con l’Unhcr prevedeva che 16mila migranti provenienti da Eritrea e Sudan fossero trasferiti da Israele verso alcuni “paesi occidentali” e Netanyahu aveva fatto riferimento a Germania, Italia e Canada. Come noto, sia la Farnesina sia il ministero degli Esteri tedesco hanno però dichiarato di non essere al corrente dell’accordo e di non avere intenzione di accogliere i migranti. Il Canada invece ha rinnovato la sua disponibilità a Netanyahu a prendere 2mila richiedenti asilo.
We are looking forward to continuing and developing the fruitful dialogue we have had with UNHCR @Refugees @RefugeesChief https://t.co/d8m0ohUZ4M
— Israel in UN/Geneva (@IsraelinGeneva) 2 aprile 2018
A far naufragare l’intesa con l’Unhcr, la pressione di una parte della maggioranza, tra cui il partito HaBayt HaYehudi del ministro dell’Educazione Naftali Bennett. “L’accordo con le Nazioni Unite per l’assorbimento degli infiltrati è negativo per Israele – ha scritto Bennett sui social – Non è sufficiente congelarlo. Chiedo al Primo Ministro di annullarlo del tutto”. L’accordo era stato annunciato dal ministero degli Esteri israeliano come un successo, parlando di “intesa senza precedenti”.