“I media manipolati da Hamas. Su Gaza distorta la realtà”
Il movimento terroristico di Hamas ha un “modus operandi semplice: mentire” e alcuni media internazionali sono caduti nelle sue bugie, riportando quanto accaduto a Gaza nelle scorse settimane. A sostenerlo, in un editoriale pubblicato dal Wall Street Journal, il portavoce dell’esercito israeliano Ronen Manelis (nell’immagine), che sulle colonne del quotidiano americano ricorda qual è l’obiettivo ultimo di Hamas: “delegittimare e distruggere Israele”. Obiettivo, scrive Manelis, che Hamas ha sostenuto anche durante le manifestazioni tenutesi al confine con il territorio israeliano. “Dietro le quinte c’era un piano che minacciava il confine di Israele e i civili. – si legge nell’editoriale – Hamas ha fornito a civili innocenti, tra cui donne e bambini, trasporti gratuiti da tutta la Striscia di Gaza per portarli fino al confine. Hamas li ha assunti come extra, pagando 14 dollari a persona o 100 dollari a famiglia per la partecipazione, e 500 dollari a chi è rimasto ferito. Hamas ha costretto tutti i suoi comandanti e miliziani a recarsi al confine vestiti da civili, ciascuno di loro doveva fungere da direttore di un’area”. Il movimento ha quindi diretto le proteste e il suo obiettivo era quello di infiltrare i suoi miliziani in territorio israeliano. “L’Idf aveva informazioni di intelligence precise secondo cui i violenti disordini mascheravano un piano di infiltrazione di massa in Israele per compiere un massacro contro i civili israeliani. Hamas l’ha definita una ‘protesta pacifica’, e gran parte del mondo ci è semplicemente cascato”. Lo stesso gruppo terroristico, scrive Manelis, ha poi smentito se stesso, e di fatto confessato il suo vero intento: “Il 13 maggio Mahmoud Al-Zahar, cofondatore di Hamas, ha detto in un’intervista ad Al Jazeera: ‘Quando parliamo di ‘resistenza pacifica’, inganniamo il pubblico”. “L’idea che questa sia stata una protesta pacifica è la più grande menzogna di tutte, perché i principi di base necessari per una protesta in una democrazia come gli Stati Uniti o Israele non esistono a Gaza. – ricorda il portavoce dell’esercito – Sotto il controllo di Hamas non vi è libertà di parola, di riunione, di religione e di stampa. Non ci può essere una protesta pacifica a Gaza, solo incontri organizzati, approvati e finanziati da Hamas. Chiamare quanto accaduto una protesta non è una fakenews, è semplicemente un falso”. Falso in cui, prosegue Manelis, sono caduti diversi media, facendo un favore alla propaganda di Hamas – che ha confermato che 50 dei 62 morti negli scontri della scorsa settimana erano suoi agenti (per non parlare di quella che appare come una evidente “fake news”: la morte della bambina palestinese di otto mesi, che a detta di Hamas sarebbe morta per i lacrimogeni lanciati dagli israeliani).
“Se per vincere la guerra di propaganda internazionale devo mentire come fa Hamas, allora preferisco dire la verità e perdere. – scrive l’ufficiale di Tsahal – L’Idf vincerà dove è importante farlo, ovvero nel proteggere i nostri civili dal terrorismo. I soldati dell’esercito israeliano hanno vinto questa settimana garantendo la sicurezza delle famiglie israeliane e impedendo a Hamas di raggiungere gli obiettivi dichiarati. Più che la menzogna, la vera differenza tra me e Abu Zuhri (portavoce di Hamas) è che lui va a dormire ogni notte sognando la distruzione del mio paese e la morte dei miei figli. Io invece vado a dormire la notte sperando in una vita migliore per i suoi figli e per i miei. E questa è la verità”.
d.r.