Hamas cerca la tregua,
Israele vuole garanzie

Schermata 2018-05-15 alle 14.45.43Hamas sarebbe pronto a una “Hudna” con Israele, ovvero a stipulare una tregua. A riferirlo l’emittente televisiva israeliana Canale 10, secondo cui le autorità di Gerusalemme stanno valutando la possibilità di accettare una tregua a lungo termine con il movimento terroristico di Hamas. Sul tavolo Israele ha messo alcune richieste chiare: la cessazione completa del lancio di razzi e della costruzione di tunnel che sconfinino in territorio israeliano da parte di tutte le organizzazioni operanti a Gaza, l’impegno a prevenire ogni infiltrazione al di là della barriera di sicurezza posta sul confine con la Striscia (quella teatro degli ultimi scontri) e la restituzione sia dei prigionieri sia dei corpi dei soldati israeliani caduti nel conflitto del 2014 e tutt’ora in mano a Hamas. Secondo i giornalisti Alon Ben David e Barak Ravid, Hamas chiede invece l’allentamento del blocco su Gaza.

A facilitare la possibile intesa, spiegano i due giornalisti, sono stati Egitto e Qatar: entrambi i paesi arabi hanno presentato una propria proposta a Gerusalemme per arrivare al cessate il fuoco. Intanto funzionari diplomatici israeliani hanno detto al Canale 10 che le autorità dello Stato ebraico sembrano intenzionate – almeno per il momento – a rinunciare alla richiesta di completa smilitarizzazione di Hamas, così come al fatto che venga sostituito al governo di Gaza dall’Autorità nazionale palestinese. “In pratica, – affermano Alon Ben David e Barak Ravid – si tratta di un riconoscimento israeliano dell’esistenza di due entità palestinesi: Hamas a Gaza e l’Autorità palestinese in Cisgiordania. Tra pochi giorni sarà chiaro se queste proposte porteranno a un vero cessate il fuoco”. Israele, come dimostrano i bombardamenti effettuati negli scorsi giorni contro postazioni di Hamas (un’azione, ha spiegato il portavoce dell’esercito, avviata dopo che “un gruppo di terroristi si è infiltrato in territorio israeliano e ha dato alle fiamme una posizione militare”), continua a tenere alta la guardia. “Sarebbe meglio se i leader di Hamas capissero che il loro progetto militare è un fallimento e investissero le risorse per migliorare la vita dei residenti di Gaza”, ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman. L’enclave, avvertiva già mesi fa l’esercito israeliano, è in una situazione umanitaria grave e la citata tregua servirebbe ad aiutare la popolazione palestinese della Striscia. Gli Stati Uniti sono pronti a intervenire, ha spiegato Ravid dopo aver parlato con alcuni diplomatici Usa: appoggiano il lavoro portato avanti da Egitto e Qatar ma stanno anche esercitando pressioni sugli Stati arabi affinché dichiarino pubblicamente che Hamas è responsabile dell’emergenza a Gaza.

Daniel Reichel