L’esercito israeliano: “Colpiamo Hamas ma evitiamo escalation”

Schermata 2018-06-18 alle 13.44.22Cercavano di sabotare la barriera di sicurezza che divide la Striscia di Gaza da Israele ma sono rimasti coinvolti in un’esplosione e il loro progetto è fallito. Questa la cronaca, riportata dall’esercito israeliano, dell’ultimo tentativo “di cinque terroristi palestinesi di danneggiare l’impianto di sicurezza nel Nord della Striscia di Gaza”. La struttura, dichiara il portavoce dell’IDF, è esplosa e “diversi terroristi sono rimasti feriti”, uno è rimasto ucciso. Per paura di ulteriori tentativi di infiltrazione, le autorità hanno disposto la sorveglianza aerea con droni della zona dove c’è stata l’esplosione, non distante dal Kibbutz di Nahal Oz. Quest’ultimo è uno dei luoghi più colpiti dagli aquiloni incendiari provenienti da Gaza, la nuova arma utilizzata dal terrorismo palestinese per danneggiare campi e riserve naturali israeliani. L’esercito sta cercando di prendere le misure contro questa nuova minaccia ma ha invitato – fanno sapere i media locali – il governo di Gerusalemme a evitare di chiedere l’uccisione dei responsabili del lancio di aquiloni per non innescare un’escalation di violenza più ampia sul confine. Non per questo le forze di sicurezza sottovalutano il pericolo delle nuove armi usate dai miliziani palestinesi: nella notte l’aviazione militare ha colpito tre postazioni strategiche del movimento terroristico di Hamas. “L’attacco è stato effettuato in risposta al lancio di aquiloni incendiari e palloncini esplosivi in territorio israeliano. – ha spiegato il portavoce di Tsahal – Si tratta di un’attività terroristica che mette in pericolo la vita dei residenti del sud e ha danneggiato grandi quantità di terra”. Nelle stesse ore in cui i caccia israeliani colpivano Hamas, sono tornate a suonare anche le sirene d’allarme in diverse città e località vicine alla Striscia tra cui Ashkelon, Netiv Ha’asara e il kibbutz Yad Mordechai. Tre razzi sono stati infatti lanciati da Gaza, senza fortunatamente causare danni.