Netanyahu: “Assad può restare
ma l’Iran deve lasciare la Siria”

Schermata 2018-07-12 alle 13.16.10Nelle stesse ore in cui il sistema di difesa Patriot abbatteva un drone siriano che aveva violato lo spazio aereo israeliano, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ribadiva al presidente russo Vladimir Putin la posizione del governo di Gerusalemme rispetto alla situazione oltreconfine: “La nostra opinione è che l’Iran debba lasciare la Siria, e non è una cosa nuova per voi”. “Qualche ora fa un velivolo siriano ha violato lo spazio aereo israeliano. – ha affermato Netanyahu, che in Russia ha incontrato Putin per poi recarsi allo stadio a vedere la semifinale dei Mondiali tra Croazia e Inghilterra – L’abbiamo intercettato e continueremo ad agire con fermezza contro ogni infiltrazione, terrestre o aerea, e ci aspettiamo che tutti rispettino la sovranità di Israele e che la Siria osservi gli accordi”. “Non abbiamo avuto problemi con il regime di Assad, per 40 anni non è stato sparato nemmeno un proiettile sulle alture del Golan”, ha dichiarato Netanyahu, dopo il vertice. Una fonte diplomatica dell’ufficio del Premier israeliano ha spiegato a Reuters il senso dell’incontro con Putin: “loro (la Russia) hanno interesse a vedere un regime stabile di Assad e noi nel far uscire gli iraniani (dalla Siria). Questi interessi possono scontrarsi o possono allinearsi”. La giornalista Gili Cohen dell’emittente pubblica israeliana Kan, ha raccontato che Netanyahu, prima di tornare in patria, ha spiegato alla stampa che Israele vuole garanzie rispetto all’operazione nel Sud della Siria di Assad – appoggiato da Mosca – affinché non vengano danneggiati i siriani che hanno ricevuto aiuti umanitari da Gerusalemme durante questi anni di conflitto. “Abbiamo dato loro assistenza umanitaria e non dovrebbero essere puniti per aver sofferto la fame”, ha detto il Primo ministro.
Secondo Haaretz, alcune fonti russe hanno rivelato che Mosca si sta adoperando per dare seguito alle richieste israeliana (in cambio Israele non deve interferire con le operazioni del regime di Damasco): che Assad onori l’accordo del 1974 di disimpegno tra Siria e Israele che ha istituito una zona cuscinetto smilitarizzata sul Golan e che l’Iran faccia un passo indietro nella sua presenza in territorio siriano. “Netanyahu – scrive Haaretz – ha chiarito che gli iraniani non hanno lasciato la regione completamente, ma si sono spostati indietro di alcune decine di chilometri dal confine del Golan”. L’obiettivo di Israele, ha ribadito il Premier, rimane lo stesso: ritiro completo delle forze iraniane. L’intrusione del drone siriano non è inoltre rimasta senza conseguenze: nella notte infatti l’esercito israeliano ha colpito obiettivi legati a Hezbollah – movimento sciita libanese che opera al servizio di Assad e del regime iraniano – nella provincia siriana di Quneitra come ritorsione per l’invasione dello spazio aereo d’Israele.

d.r.