“Esercito al servizio di tutti, teniamo la politica fuori”
La politica resti fuori dall’esercito. È l’invito fatto nelle scorse ore dal capo di Stato maggiore israeliano Gadi Eizenkot dopo l’annuncio di due ufficiali drusi di voler lasciare Tsahal in protesta con la nuova legge sull’identità nazionale votata dalla Knesset. “come esercito dello Stato il cui mandato è quello di salvaguardare la sicurezza del popolo di Israele e vincere in guerra, siamo impegnati a tutelare la dignità umana, indipendentemente dall’etnia, dalla religione e dal sesso. Così è stato e così sarà sempre”. Poi l’invito a tutti “gli ufficiali e soldati di Tsahal di lasciare fuori dall’esercito le controverse questioni politiche”. Un appello lanciato dopo che nel corso della settimana due ufficiali drusi hanno dichiarato di non voler continuare la carriera militare in protesta con la nuova legge sull’identità ebraica: la comunità drusa, come già raccontato su questo portale, ha chiesto la modifica della norma perché non vede riconosciuta in essa l’uguaglianza tra tutti i cittadini. “I membri della comunità drusa servono e continueranno a servire nell’IDF a testa alta, con devozione e con un senso di impegno verso la patria – il comunicato del forum che rappresenta le comunità druse d’Israele – Le controversie in merito al diritto nazionale dovrebbero rimanere all’interno delle sedi opportune, al di fuori dell’esercito e al di fuori del servizio militare, per evitare di confondere i due piani. Continueremo a lottare per emendare la legge in modo che conceda pari diritti e pari cittadinanza”, conclude la nota, che quindi rilancia l’appello di Eizenkot ai soldati drusi ad evitare polemiche all’interno dell’esercito.
dr