Israele – “Legge sulla leva obbligatoria, se non passa si andrà a elezioni”
Due settimane di tempo per raggiungere un accordo sulla leva obbligatoria per gli studenti delle yeshivot (le scuole religiose). Se non dovesse essere approvata la legge, la legislatura non concluderà il suo corso (novembre 2019) e si andrà ad elezioni anticipate. A dare l’avvertimento ai partiti religiosi, il Primo ministro Benjamin Netanyahu, che, nel corso di una riunione dei vertici della coalizione, ha puntato il dito contro il viceministro alla Sanità Yaakov Litzman, capo del partito haredi Agudat Yisrael. “Dobbiamo sapere la posizione di Litzman sul progetto di questione – ha detto Netanyahu ai suoi alleati di governo – La palla è nel suo campo. Se i partiti haredi vogliono raggiungere un compromesso, possiamo farlo. Ma dobbiamo capire se lo vogliono davvero”.
Il disegno di legge sulla coscrizione attualmente in discussione, spiega Haaretz, è stato pubblicato dal ministero della Difesa due mesi fa e non prevede sanzioni penali contro gli evasori, come in precedenza proposto. Allo stesso tempo, prevede che lo Stato riduca il sostegno economico alle yeshivot che non raggiungono il numero di coscritti fissato dalla norma stessa. L’obiettivo finale della legge è raggiungere entro il 2027, il numero di 6.844 arruolati tra i giovani haredim, un mondo che rappresenta circa il 12 per cento della popolazione (attorno al milione di persone).
“L’approvazione di una legge rivista sulla leva obbligatoria era uno dei principali punti alla base di questa coalizione e dell’attuale governo. – ha dichiarato Litzman – Non abbiamo interesse ad arrivare a elezioni anticipate, ma non possiamo scendere a compromessi su una questione sostanziale e fondamentale per il mantenimento dello status degli studenti delle yeshivot a tempo pieno. Le varie proposte saranno presentate al Consiglio dei Saggi della Torah, che deciderà in merito, e noi faremo come ci istruiranno”. Senza il sostegno dei sei parlamentari di Agudat Yisrael, Netanyahu non avrebbe più la maggioranza, da qui il fragile equilibrio in cui si trova il Premier israeliano: da una parte il ministro della Difesa Avigdor Lieberman di Israel Beytenu chiede l’approvazione della norma – anche sulla base di quanto deciso dalla Corte suprema israeliana, che ha sancito l’incostituzionalità di una legge precedente e ha ordinato al governo di approvarne una nuova entro dicembre – dall’altro il mondo haredi, contrario in pratica a ogni obbligo di leva per i suoi studenti. In questo quadro si inserisce la voce di Yair Lapid, leader di Yesh Atid e promotore di una legge sull’argomento ferocemente boicottata dai haredim: “Un promemoria a Netanyahu: hai la maggioranza per approvare la legge sulla coscrizione con i voti di Yesh Atid. Non c’è motivo di essere umiliati di nuovo da Litzman e [il suo capo] il rebbe Gerrer. Qualsiasi compromesso è una rinuncia. È inconcepibile che le persone che eludono il servizio militare decidano del futuro della coscrizione dell’esercito israeliano. Il ministro della Difesa ha promesso a Tsahal e all’opinione pubblica di non cambiare una parola di questa legge, che farà entrare nel mercato del lavoro più uomini haredi”.