Ambasciatore d’Israele a Roma, l’incarico al giornalista Eydar
Il prossimo ambasciatore d’Israele a Roma sarà il giornalista del quotidiano Israel Hayom, Dror Eydar. La scelta del Primo ministro Benjamin Netanyahu è stata annunciata nelle scorse ore e Eydar, se dovesse superare tutti i passaggi necessari, inizierà il suo incarico a partire dalla prossima estate, una volta concluso il mandato dell’attuale ambasciatore Ofer Sachs. Editorialista di Israel Hayom sin dalla sua nascita nel 2007, Eydar ha dichiarato che rappresentare Israele era “un sogno di lunga data”. Rispondendo a una domanda se avesse chiesto lui la posizione o fosse stata una scelta autonoma del Primo ministro Netanyahu, ha spiegato che si è trattato di “un desiderio reciproco”. “Come ricercatore di storia e letteratura, il privilegio di rappresentare lo Stato di Israele a Roma, con tutto il bagaglio diplomatico, nazionale e religioso che lega i due popoli e risale a migliaia di anni fa, assume un significato speciale. Come ho fatto come giornalista e in altre posizioni in Israele e in tutto il mondo, cercherò di dedicare tutte le mie energie e conoscenze per rappresentare Israele fedelmente e con coraggio”, ha dichiarato Eydar.
Per Boaz Bismuth, direttore di Israel Hayom – quotidiano del magnate americano Sheldon Adelson – la nomina di Eydar è “un grande onore” per il giornale. “Dror si sposterà su una piattaforma diversa per fare quello che sa far meglio: difendere il buon nome di Israele e la retta via”. Prima della nomina – scrive lo stesso Israel Hayom – Eydar ha parlato con Netanyahu e ha espresso il suo desiderio di rappresentare Israele a livello internazionale. Ricoprendo anche l’incarico di ministro degli Esteri, Netanyahu ha il diritto di effettuare un certo numero di nomine politico-diplomatiche. Da qui la scelta del giornalista, alla prima esperienza diplomatica.
“Uno dei modelli con cui sono cresciuto fin da bambino è il rabbino Yaakov Herzog, un intellettuale acuto e coraggioso che ha rappresentato Israele a livello internazionale in vari ruoli. Ho ricevuto in regalo il suo libro “Un popolo che abita da solo” quando ho finito la scuola media a Kfar Saba. Da allora, ho letto il libro più volte e l’ho usato spesso. Ringrazio il Primo ministro per avermi dato l’opportunità di seguire le sue orme”. Nei suoi editoriali su Israel Hayom, quotidiano notoriamente vicino all’attuale Premier israeliano, Eydar ha ad esempio difeso la recente e discussa legge sullo Stato-nazione: “La legge nazionale protegge Israele dal pericolo di diventare uno stato binazionale, e anche dalla direzione in cui l’ha spinta il giudice Aharon Barak: quello che in termini accademici è chiamato ‘uno stato di tutti i suoi cittadini’, ma che in realtà è diretto a diventare ‘lo stato di tutte le sue nazionalità’. Senza questa legge, alla fine del processo, i cittadini arabi di Israele avrebbero chiesto l’autonomia nazionale. Lo chiedono ora, ma senza la legge della nazionalità, la loro strada era spianata”.
Daniel Reichel