Giordania, il passo indietro del re che preoccupa Israele
Il re di Giordania, Abdullah II, ha annunciato che non rinnoverà due punti del trattato di pace siglato nel 1994 dalla Giordania con Israele: la questione tocca alcuni territori che il governo giordano diede in affitto a quello israeliano. I territori, conosciuti con il nome arabo al Baqura e al Ghamr, in ebraico Naharayim e Zofar, furono dati in concessione a Israele per 25 anni, anche se di fatto erano già sotto il controllo israeliano dal 1948: la scadenza per il rinnovo della concessione è il 25 ottobre. Dopo avere ricevuto comunicazione ufficiale dal re giordano, il governo israeliano guidato dal Premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che proverà a negoziare un’estensione dell’affitto dei territori in questione, che ormai da molto tempo vengono coltivati da cittadini israeliani. In questa fase, spiega sul Times of Israel Avi Issacharoff, la mossa del re giordano sembra essere diretta a rafforzare la posizione pubblica della famiglia reale, in particolare per togliere terreno agli oppositori alla normalizzazione dei rapporti con Israele. “Non c’è dubbio che l’accordo è un elemento importante”, ha sottolineato Netanyahu nel corso di una cerimonia in memoria del Primo Ministro Yitzhak Rabin (che siglò l’accordo nel 1994), rimarcando che gli accordi di pace con la Giordania e l’Egitto sono “ancore per la stabilità regionale”.