Il ministro della Difesa si dimette Israele verso elezioni anticipate
Il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman ha annunciato nelle scorse ore le sue dimissioni, chiedendo che si torni subito alle urne e che venga fissata il prima possibile la data delle elezioni anticipate. Lieberman ha annunciato che tutti i membri del suo partito, Yisrael Beiteinu, lasceranno la coalizione guidata dal Primo ministro Benjamin Netanyahu e aprendo una complicata crisi nella maggioranza di governo. Il motivo principale delle sue dimissioni, la decisione del gabinetto di sicurezza israeliano di arrivare a un cessate il fuoco con la Striscia di Gaza, dopo lo scontro degli scorsi giorni innescato dalle centinaia di missili lanciati da Hamas sul Sud d’Israele. “Quello che è accaduto ieri, il cessate il fuoco, insieme all’accordo con Hamas, è una capitolazione al terrore. Non c’è altro modo di definirlo”, le parole di Lieberman, contrario alla tregua così come all’accordo, mediato dall’Egitto, che ha portato nella Striscia di Gaza un ingente finanziamento proveniente dal Qatar. “Quello che stiamo facendo in questo momento è comprare la calma a caro prezzo, senza un piano a lungo termine per ridurre la violenza contro di noi”, l’accusa dell’oramai ex capo della Difesa, che ha puntato il dito anche contro l’esercito: “Per non calcare la mano, dico che la nostra risposta è stata drasticamente carente ai 500 razzi che ci hanno sparato contro”.
Lieberman era uno dei quattro ministri del gabinetto di sicurezza che nel corso di una riunione durata sei ore, si era opposto al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Oltre a lui, il leader del partito HaBayt HaYehudi e ministro dell’Educazione Naftali Bennett, che ora, per rimanere nella coalizione, chiede che gli sia affidato il ministero della Difesa.
Il ritiro dalla coalizione di Yisrael Beiteinu significa che il Premier Netanyahu potrà ora contare su una risicata maggioranza alla Knesset: senza i sei parlamentari del partito di Lieberman, la coalizione può contare su 61 seggi su 120 totali. “Il governo può completare il suo mandato (autunno 2019)”, ha dichiarato una fonte del Likud – il partito di Netanyahu – in una nota girata ai giornalisti, spiegando che “In ogni caso, nel frattempo, il portafoglio della Difesa andrà al Primo ministro”. Secondo la giornalista israeliana Gili Cohen, diversi ministri hanno già espresso la loro contrarietà affermando che il Premier non è in grado di tenere per sé anche il ministero della Difesa, oltre a quello degli Affari Esteri e delle Comunicazioni. Uno tra Difesa e Esteri dovrà essere ceduto. “Per quanto ci riguarda, il portafoglio della Difesa deve andare a Bennett. – ha dichiarato Shuli Mualem di HaBayt HaYehudi – Se non dovesse accadere, non faremo più parte della coalizione”. Senza HaBayt HaYehudi non ci sarà maggioranza e inevitabilmente Netanyahu dovrà chiedere elezioni anticipate.