L’Onu inerte davanti a Hezbollah
Nessun provvedimento formale è stato preso dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro Hezbollah, nonostante le sua azioni in violazione della risoluzione 1701 Onu: Israele ha infatti portato alla luce – e distrutto – i tunnel costruiti dal gruppo terroristico per infiltrarsi dal Sud del Libano in territorio israeliano. Prima della riunione, Israele aveva esortato il Consiglio a condannare Hezbollah e a designarla ufficialmente come organizzazione terroristica. Dall’Onu però non sono arrivate azioni concrete seppur diversi membri si siano schierati con l’Israele, esprimendo le proprie preoccupazioni per la violazione del gruppo libanese della citata risoluzione. La Svezia ha detto che le capacità militari di Hezbollah rappresentano un “chiaro rischio” per la stabilità regionale. I Paesi Bassi hanno fermamente condannato la costruzione dei tunnel come “flagrante violazione” della sovranità israeliana e del diritto internazionale. “Motivo fondamentale per la mancanza di azione del Consiglio di sicurezza – spiega il Times of Israel – è che alcuni membri insistono affinché siano incluse in un’eventuale risoluzione contro Hezbollah anche presunte violazioni israeliane della risoluzione del 2006”. Dall’Unifil (la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) è arrivata la conferma – per bocca del segretario Jean-Pierre Lacroix – delle violazioni compiute da Hezbollah ma questo non ha convinto ad esempio la Russia ad agire. Il vice ambasciatore di Mosca alle Nazioni Unite, Vladimir Safronkov, ha sottolineato le “relazioni storicamente amichevoli” del suo paese con Israele e il Libano, per poi chiedere calma e dialogo, nonché la fine delle “polemiche emotive”. “Tutte le violazioni delle disposizioni della presente risoluzione del Consiglio di sicurezza dovrebborp cessare, da entrambe le parti – tutte le violazioni”, ha detto Safronkov. “Non possiamo avere un approccio selettivo all’attuazione della risoluzione”.